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Cosa bisogna fare per avere visibilità su Google?

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Vi sarete accorti che non esiste web marketing, blogging, business online, guadagni… senza Google. I Social Media, visti talvolta come una via alternativa ai motori di ricerca, sono sovente una grande fonte di visite ma costituiscono un mezzo complementare, non alternativo. Gli obiettivi di una strategia di Social Media Marketing sono differenti, perciò – che piaccia o meno – bisogna aver a che fare con Google.

Ma per ottenere visibilità su Google cosa bisogna fare? Anche per questo articolo mi limito a osservare chi è più bravo di me, chi “ce l’ha fatta”, considerando comunque ciò che ho imparato sulla mia pelle nei progetti che comprendessero “ottimizzazione sui motori di ricerca”, anche se forse non è il termine più corretto.

Quello della visibilità organica è un argomento sul quale torno spesso, provando ad afferrarlo da diverse angolature: da un altro punto di vista corrisponde a “come fare più visite online“, ma questa cosa delle visite altro non è che un effetto degli sforzi che fate per scalare le pagine dei risultati dei motori di ricerca.

Oggi provo a fare un passo indietro, riprendendo alcune cose già raccontate da me nell’ultimo mese e aggiungendo ancora e ancora, scavando nel terreno delle buone pratiche che tanti esperti di cose del web raccontano, direttamente e indirettamente, con il loro sperimentare di tutti i giorni.

Osservando e leggendo “i big”, ecco…

9 punti da seguire per farsi notare da Google

Non si può non partire dagli obiettivi di progetto.

1

Obiettivi

Non sono certo tecnicismi o particolari contenuti o un web design pazzesco le basi per la visibilità. Semmai sono gli obiettiviconcreti, reali, ragionati, intermedi e finali – che ogni persona pone alla base di un progetto online ad essere il preambolo indispensabile per poter essere presenti nel tempo sui motori di ricerca, in maniera consistente.

Dove volete andare? Cosa volete ottenere? Con quali mezzi?

2

Individuare un modello

A livello di progetti editoriali, che abbiate un blog o un sito aziendale, si è già fatto di tutto e di più online. Quindi ha senso chiamare in causa la propria pazienza e andare a osservare i migliori: chi ha sviluppato un progetto web simile al vostro o con un approccio che vi piace, come ha fatto? Studiatelo, leggetelo, contattatelo, interrogatelo. Insomma, individuate i vostri modelli.

A proposito di pazienza:

Il successo è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere il tuo entusiasmo. (Winston Churchill)

3

Contenuti di valore

Dopo gli obiettivi e un buon benchmark… ci sono i contenuti. L’avrete sentito migliaia di volte. So che dire “contenuti di valore, contenuti di qualità” significa tutto e niente, eppure la chiave per il successo sui motori di ricerca è tutta qui.

Se non vi fidate di me, guardate cosa dicono Skande, Rudy Bandiera, Riccardo Esposito di MySocialWeb, Julius Design, Web in Fermento (e tanti altri)… la formula è semplice da dire e difficile da applicare: bisogna scrivere contenuti di grande utilità per gli utenti, originali e anche rispettosi delle buone pratiche imposte da Google.

Attenzione, non è finita: contenuti di qualità E VERTICALI, ossia molto specifici su un determinato argomento o sotto-argomento. Come se non bastasse bisogna scriverli con frequenza.

Infine, di fronte al classico dilemma: ma scrivo per gli utenti o per Google? La risposta sostenuta anche da Davide “Tagliaerbe” Pozzi è: entrambi.

4

Attenzione ai dettagli e… personalità

Un esempio: gli articoli di Efficacemente.com sono lunghi di media 1500 parole: su ogni articolo, Andrea Giuliodori ci lavora dalle 6 alle 10 ore per:

  • ricerca delle fonti,
  • stesura del testo,
  • scelta degli aforismi, uso dell’alter ego, suddivisione in paragrafi e punti elenco,
  • scelta delle parole chiave e delle co-occorrenze,
  • riletture di quanto prodotto.

Il tutto con una buone dose di personalità, poiché il parere personale dell’autore emerge forte, non si cela affatto ai suoi lettori.

Capite bene perché Andrea ha sfondato. Un progetto online è una specie di “Iron Man Marathon” del Copywriting.

5

Seo Copywriting

Quando parlo di “buone pratiche” sui motori di ricerca apro il vasto scenario della scrittura online, del cosiddetto “Seo Copywriting” o “Seo Onpage” (che fa più figo). Scrittura di meta tags (sensati), studio delle query più ricercate dagli utenti, produzione di testi robusti. Leggete qualche regola base di Seo Copy per saperne di più (lo so, l’articolo è da aggiornare ma intanto è un punto di partenza).

6

Un gran titolo

Skande martella molto su questo aspetto e con cognizione di causa: il titolo è “l’esca” che gettate nel popoloso mondo dei contenuti online, perciò va pensato attentamente, con il fine di stimolare la curiosità dei lettori. Per farli cliccare, ha senso:

  • porre delle domande;
  • fornire soluzioni a questioni sentite (“come fare per…”);
  • numerare (10 strumenti per…)

Ci sono molte altre dritte, per chi vuole approfondire ho individuato 9 consigli da seguire per fare titoli efficaci.

7

Guest Posting?

Uscendo dalla schiera di blogger chiaccheranti di web marketing, ho avuto il piacere di parlare con Stefano Mini di Mindcheats. Stefano, oltre ad affermare l’importanza dello studio delle parole chiave per le pagine del suo sito e a sottolineare la rilevanza, nella sua esperienza, delle condivisioni Social anche per il posizionamento (attenzione, questo è terreno minato e tanti esperti non sono affatto d’accordo), punta forte sui Guest Post (altro argomento discusso).

Cos’è un Guest Post? Lo dico facile facile: scrivo un articolo per un altro blog di argomento coerente e inserisco al suo interno un link (dofollow) al mio sito. Stefano spiega che – nella sua esperienza –  un link ottenuto da un guest post su un blog di valore ha portato il contenuto linkato addirittura nei primi 3 risultati della SERP per una query di interesse. Bisogna sempre pesare le situazioni e considerare anche altre variabili, quel che è certo è che Matt Cutts di Google ha messo un allerta sul guest posting, quindi… maneggiare con cura.

8

Link in ingresso

Link al vostro sito, questi sconosciuti. Scherzi a parte, i link in ingresso sono uno degli elementi principe per far salire su Google le vostre url. Per ottenere link in ingresso, personalmente non ho tanti consigli, credo anzi non esista una formula magica. Ci sono però 2 elementi che possono, nel tempo, stimolare naturalmente link in ingresso al vostro blog o sito:

  1. contenuti di qualità (aridaje);
  2. networking online.

Se scrivete cose preziose e fate rete online con altre persone del web, i link arriveranno.

9

Codice pulito

Questo è un punto delicato, sul quale anch’io faccio mea culpa. Il fatto è che per questioni tecniche ci si deve affidare a sviluppatori web che rendano il vostro sito più performante.

Un tool carino per capirci di più è QuickSprout, che rapidamente mostra i punti di attenzione e le possibili soluzioni per migliorare le performance in generale del vostro sito web. Potete anche fare un confronto con altri siti… attenzione però, il rosicamento è dietro l’angolo.

Probabilmente ci sono anche altre strade per coronare i vostri obiettivi online; mi sento di dire però che seguire questi 9 punti con costanza (non è affatto semplice) porta sicuramente (si, ho detto sicuramente) a farvi ottenere visibilità online, sui motori.

Conoscete altri modi per migliorare questa tanto desiderata visibilità?
photo credit: miqul via photopin cc


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