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Scrivere online per gli utenti e per Google: 5 regole d’oro

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Scrivere contenuti online, di qualità, che ottengano sempre più successo non è cosa semplice. Richiede pazienza, costanza, intuizione, tentativi… anche fortuna, perché no. Raggiungere un discreto livello e maturare esperienza nella scrittura di contenuti per internet significa dover sempre considerare di:

  1. attirare l’attenzione dei motori di ricerca;
  2. essere molto attrattivi per gli utenti;
  3. fare ricerca costante sull’argomento scelto.
  4. pubblicare frequentemente contenuti corposi.

Dietro ai primi 2 punti si apre un mondo. Come inseguire i favori di Google e degli internauti? Per rispondere a questa domanda ho osservato buone pratiche e know-how diffuso tra i migliori specialisti in rete, unitamente alla mia umile esperienza. Ecco cosa ho ricavato…

1

Trovare un proprio posizionamento

Passione su un argomento

Benchmark

Tipologia di lettore

Quale tipo di content creator volete essere?

Di cosa parlare? Di quale tema e quali sotto-argomenti? Innanzitutto è bene partire da una passione, altrimenti vi stuferete ben presto e non troverete felicità e divertimento in quello che fate.

Una volta capito che volete parlare di un certo argomento a voi gradito, osservate chi ne parla già online: quali nicchie sono rimaste scoperte?

C’è chi parla di strumenti ma non di strategia; chi scrive solo delle proprie esperienze personali lasciando da parte la teoria… chi si concentra su tecniche avanzate, chi sull’abc; chi è pratico, chi è retorico, chi scrive tanto, chi poco.

Insomma, capite quale tipo di blogger / scrittore volete essere e osservate anche cosa manca nello scenario competitivo che possa piacere a lettori e appassionati. Per fare questo, forse dovete pensare anche al tipo di lettore che volete raggiungere…

2

Dare valore e concretezza ai lettori

Regalare valore e informazioni utili ai propri lettori, che leggono per imparare qualcosa o per emozionarsi. Oltre che considerazioni personali, frutto della propria esperienza, servono indicazioni pratiche e concrete. L’obiettivo è fornire strumenti, idee, “benzina” per il passaggio all’azione dei lettori.

Ma come creare un contenuto qualitativamente apprezzabile? Da questo punto di vista, funziona bene sfruttare molte fonti affidabili, mixare tra loro diversi contenuti (ma complementari) e ricavare una conclusione, anche operativa. Imprescindibile l’aggiunta del proprio punto di vista personale, il tutto condito da totale naturalezza nell’esposizione e nella scelta delle parole.

Un approccio funzionale, produttivo e molto difficile è quello di domandarsi: cosa vogliono veramente sapere i lettori sul tal argomento? Non è semplice: trovare risposte a domande inevase richiede tempo e molta ricerca, ma se dovessi individuare una formula per scrivere contenuti vincenti ed apprezzati… beh è questa.

3

Cosa piace a Google?

Naturalezza non vuol dire far finta di non sapere chi comanda online: è necessario chiedersi anche cosa piace ai motori di ricerca.

Una volta individuato il super argomento con cui scioccare i vostri lettori, sarà bene fare un po’ di ricerca – molto accurata – su quali parole chiave preferire. Non serve inventarsi granché, ma usare buon senso e gli strumenti giusti, come ad esempio:

4

Ottimizzazione OnPage

A costo di ripeterlo all’infinito, un minimo di attenzioni lato SEO Copy e ottimizzazione light serve sempre: completamento dei meta tags title e description, inserimento dei tag alt per le immagini, utilizzo degli headings… sono tutti elementi che fanno parte dell’abc della scrittura SEO.

5

Condivisione Sociale

Alla fine, non c’è solo Google e il posizionamento organico. I lettori sono ben disposti a premiare un contenuto di valore mostrandolo con il proprio network di amici, colleghi, seguaci social e così via: chiaro che per far questo ciò che scrivete deve avere delle caratteristiche chiare e dei contenuti con un taglio ben preciso, dovendo soddisfare dei bisogni innati nel lettore, in quanto essere umano.

Addirittura, direte. Ebbene si. Osservando l’arcinota piramide dei bisogni di Maslow, ciò che porta il lettore a cliccare sui quei dannati bottoni social a fondo articolo rientra nelle 2 sezioni più alte della piramide.

piramide Maslow

Traduco:

Posizione 1 – AUTO-REALIZZAZIONE: moralità, creatività, spontaneità, capacità di risolvere problemi, mancanza di pregiudizio, accettazione.

Posizione 2 – STIMA: autostima, padronanza/controllo e sicurezza, auto-realizzazione, rispetto per gli altri e per se’ stessi.

In una società occidentale che tendenzialmente ha soddisfatto le 3 porzioni più basse della piramide, di fronte “alla società dei pari” che è ben presente sui Social Media si tende a condividere pezzi di informazione multimediale che dimostrino a tutti che siamo:

…intelligenti, creativi, capaci di proporre contenuti geniali, sorprendenti, divertenti ma anche di grande spessore morale e pregni di cultura, mostrando di saperci realizzare senza troppi problemi nel nostro spazio professionale, nei nostri interessi.

Ci sono tante altre parti di se’ che una persona desidera condividere, ma lato “informazione” mi fermerei qui.

I contenuti che scrivete possono aiutare i vostri lettori “a sembrare” tutte queste cose? A comunicare meglio chi sono e quali passioni seguono? Chiaro che non dovrete scrivere per rispondere sempre a questi bisogni, però ricordarseli ogni tanto farà bene ai vostri articoli.

Sempre lato Social: attenzione alle call to action, alle frasi che inserite per stimolare la condivisione. Servono, eccome se servono. Provatele, cambiatele, usate la fantasia e poi osservate i risultati.

Un tocco di praticità: 4 tool utili

Oltre ai tool gratuiti segnalati poco fa, potrebbero interessarvi anche:

Live Keyword Analysis – http://www.live-keyword-analysis.com/ – Questo strumento misura ancora la keyword density, concetto tendenzialmente superato. Il tool, semmai, può tornare utile nel capire come i concorrenti meglio posizionati abbiano sfruttato certe parole chiave.

WordCounter – http://www.wordcounter.com/ – inaspettatamente molto utile questo contatore di parole. Si, perché conta la frequenza d’uso delle parole in un testo, mostrandovi con un colpo d’occhio quante volte avete scritto una tal parola (e consentendovi di usare sinonimi, quanto mai utili…)

CopyScape – http://www.copyscape.com/ – vabbeh questo è famoso. Vi hanno copiato? O state copiando? Con CopyScape lo scoprite con un click.

Per chi usa wordpress, infine, è interessante la funzione dell’arcinoto WordPress Seo by Yoast, plugin per WordPress che tra le mille mila funzionalità dà un voto al vostro testo direttamente nel backend dell’articolo, sulla base della parola chiave che indicherete nel pannello del plugin a fondo post.

Conoscete altre regole da ricordare sempre per raggiungere utenti e motori di ricerca?


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