Questo sito utilizza i Cookie ma rispettiamo la tua privacy. Puoi accettarli, rifiutarli o esprimere le tue preferenze di seguito. Le tue impostazioni saranno salvate per un anno. I Cookie statistici sono già attivi perché i relativi dati sono configurati in maniera anonima e aggregata (nelle preferenze trovi maggiori dettagli). Se vuoi, leggi l'
Informativa estesa
Cos’è il Crowdsourcing? Questo termine ha un luogo di nascita sul web e un padre, ossia Jeff Howe di Wired, che già nel 2006 disse…
Fonte: http://archive.wired.com/wired/archive/14.06/crowds.html
In italiano, altro non è che la “richiesta di idee, suggerimenti, opinioni, rivolta agli utenti di Internet da un’azienda o da un privato in vista della realizzazione di un progetto o della soluzione di un problema.” (definizione un po’ riduttiva, ma per intenderci…).
Personalmente, l’ho sempre sintetizzato come:
Inutile dire che, da allora, il Crowdsourcing si è evoluto, è stato sperimentato ed è diventato uno strumento polivalente, efficace e con potenzialità straordinarie nelle mani degli uffici marketing di qualunque azienda.
Il primo evento italiano sul Crowdsourcing
Ne parlo perché il 5 e il 6 marzo 2015, presso H-Farm, si terrà il primissimo Summit Italiano sul tema, organizzato grazie all’impegno di Zooppa, la piattaforma di crowdsourced content creation e Crowdsourcing Week, la realtà internazionale che si occupa proprio di organizzare conferenze in tutto il mondo sull’affascinante leva del crowdsourcing.
L’evento è di respiro internazionale ma è a casa nostra: speaker italiani e stranieri porteranno dati e casi concreti, di successo, su come i clienti stanno rivoluzionando il modo di fare marketing e innovazione. Dicevo, relatori d’eccezione come per esempio:
Avrò la fortuna di essere presente e quindi di poter raccogliere le migliori esperienze e pratiche, che proverò ad affrontare in un articolo post evento.
Per partecipare…
Il tema è, a mio avviso, super interessante: nell’affollato scenario degli eventi di web marketing italiani organizzati in marzo, vi suggerisco davvero di trovare un po’ di spazio per la Crowdsourcing Week Venice. Per partecipare potete:
– trovare maggiori info qui: http://crowdsourcingweek.com/csw-summit-venice/
– iscrivervi qui: evento eventbrite
Crowdsourcing: 9 vantaggi per l’impresa
Avendo già una discreta passione per l’argomento (funziona e mi intriga, che vi devo dire) e osservando un po’ di casi storici – su tutti, il grande classico “Lego Ideas” – trovo che i vantaggi principali siano i seguenti (dopo l’evento avrò sicuramente una visione ancora più completa sull’argomento):
COMUNICAZIONE
2Una campagna di Crowdsourcing fa parlare di se’ e ottiene naturale visibilità sul web. Spesso è uno dei principali obiettivi di campagne crowd.
SENSO D’APPARTENENZA
3Gli utenti non sono più semplici clienti che “subiscono” le scelte dei brand ma partecipano e co-creano nei processi aziendali. Il senso di appartenenza ad un brand è cosa reale.
BRAND AWARENESS – NOTORIETA’ DI MARCA
4Comunicazione e viralità portano in dote, ovviamente, un aumento della notorietà di marca in relazione a campagne di crowdsourcing particolarmente brillanti e di successo.
CO-CREAZIONE – IDEA GENERATION
5L’azienda che attiva una campagna di crowdsourcing esce dai soliti schemi creativi e genera nuove idee, adottabili immediatamente dalla funzione marketing.
INGAGGIO DELLA COMMUNITY
Crowdsourcing significa anche attivare le community di utenti (fan, follower, etc) in maniera innovativa, dinamica e “straordinaria” rispetto alle classiche interazioni brand – utente.
DATAMINING
7Un indubbio vantaggio del crowdsourcing è anche quello di raccogliere grandi quantità di dati appartenenti ai target di interesse dell’azienda, utili per future comunicazioni, promozioni, vendite.
CROSS-SELLING, UP-SELLING
8Un effetto benefico può essere quello dell’aumento di “traffico” sui presidi online del brand, con maggiori possibilità di cross-selling e upselling
su clienti esistenti e di nuove vendite verso i clienti potenziali.
CREDIBILITÀ
9La credibilità di un brand passa, ad oggi, anche attraverso la sua capacità di ascolto reale della clientela. Ciò avviene sui Social Media ed è per questo che si parla di “Trust through Social Proof”
AMBASSADORSHIP
“Let the customer do the selling”…
Insomma, mi sembra un evento da non perdere.
Pensate che il coinvolgimento attivo dei clienti sia un approccio di marketing e comunicazione sempre più imprescindibile?
Come scegliere l’influencer giusto per il proprio Brand
Immagini per il web libere da copyright: quali scegliere senza violare il diritto d’autore
Marketing Automation per Google My Business in chiave SEO Locale e non solo…
Seo YMYL per siti medici e non solo: criteri E-E-A-T e Quality Rating
Landing page efficaci: 10 elementi che non possono mancare
Come posizionarsi nel box “le persone hanno chiesto anche” di Google (Box PAA – People Also Ask)