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Il Signore dei Tranelli…

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Non c’è Frodo, Sauron o Gollum che tengano. E non esiste Terra di Mezzo, Contea o Monte Fato. Però c’è un Tesoro… Il tesoro in questione è l’unione tra i nostri soldi e il nostro tempo.
Ma facciamo un passo indietro e proviamo a chiarire l’argomento in questione, prima che qualcuno mi accusi di esser uscito di senno.
Voglio parlare di Facebook e della “eccessiva semplificazione” che sta mettendo in piedi (se ancora non è chiaro lo specifico: il Signore dei Tranelli è Zuckerberg).

A spingermi a parlare di questo è la simpatica novità che è apparsa stamattina su una delle mie FB page. Negli insight è comparsa un’inaspettata “evidenziatura” in giallo.
Oddio, e ora che c’è” le prime parole uscite dalla mia bocca.
Fortunatamente non si trattava di una rivoluzione copernicana, ma semplicemente di una piccola novità: da oggi i post che hanno funzionato meglio a livello d’interazione vengono evidenziati in giallo da FB.
Gentile“, verrebbe da dire… Sbagliato. “Maledetto FB” sono le uniche due parole sensate.

Questo apparente favore che ci viene concesso non è altro che un “acchiappa citrulli” (scusate il toscanismo), un modo per non far pensare troppo le persone e farle agire (pagare) promuovendo quei post. Infatti, questa “evidenziatura” è accompagnata da un invito a promuovere il post per farlo funzionare ancora meglio. Basta. Basta. Basta.
Queste estreme semplificazioni oltre a prendere in giro le persone, sminuiscono i tecnicismi e il know how che sottostà alla gestione di una FB page, fingendo di rendere alla portata di tutti competenze e professionalità che, invece, vanno acquisti nel tempo e con un percorso formativo di livello.

Brevemente, per chi non avesse ancora ben chiaro quello che voglio dire, provo a spiegarmi in altro modo. Che senso ha promuovere un post che è andato bene a livello di reach, di portata virale e bla bla bla per la sola ragione che è andato bene a livello di reach, di portata virale e bla bla bla? Dietro ad un promoted post c’è una pianificazione strategica, che si va ad integrare negli obiettivi di marketing e comunicazione aziendali. In più, potrebbe essere che il post ha funzionato per motivi terzi, e che non sia necessariamente un post da promuovere.
Va da se che il Self Made Social Specialist di turno ci abbocca come un ghiozzo (scusate l’altro toscanismo, sono vizioso, non mi lascerò più andare, promesso).

Ma tutto questo ragionamento mi serve da preambolo per un altro discorso, che mi fa ancora più arrabbiare. Sono troppo innervosito per andare avanti, guardatevi intanto la foto, ne riparliamo appena sotto:

1 - ottieni altri mi piace

Questa “cosa” compare sulle FB page. Un invito a “promuovere una pagina” diretto, con la promessa di X “mi piace” giornalieri. La cosa sconvolgente è che se si clicca su promuovi pagina questo sotto è l’unico quadro di riferimento, l’unica landing page prima della conversione:

landing page conversione facebook

Zero possibilità di personalizzare un minimo la campagna… Ora, non dico obbligo del power editor, ma così mi par esagerato! E in più…

campagne automatiche facebook

In Automatico, ecco le 2 campagne: notizia sponsorizzata e inserzione, della quale non si è scelto immagina di riferimento, non si è ottimizzato il testo, il target…
Mah, a me pare una follia, basata su promesse fatte e su una semplificazione estrema che fa credere alle persone di potersi muovere in autonomia.
Ciò significa zero ottimizzazione dell’investimento. Soldi al vento, in altre parole.

E FB si sfrega le mani, godendosi il suo tesoro…

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