come scegliere un corso online

Come scegliere il corso di marketing online che fa per te?

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Probabilmente non avrei mai passato il mio primo esame all’università, quello di Linguistica Generale, se il mio amico Davide non me lo avesse spiegato per filo e per segno in un modo in cui lo capivo; o per meglio dire: l’avrei fatto, prima o poi, ma ci avrei messo molto più tempo o comunque avrei studiato molto meno volentieri e ora ce l’avrei molto meno impresso in testa.

Non avrei mai scelto di fare lettere classiche all’università se in quinta superiore non avessi fatto un giretto per Roma insieme al mio professore del ginnasio, che in quel momento riuscì a farmi percepire qualcosa che sentivo profondamente mio anche se era vecchio 2000 anni (non il professore, eh! Il “qualcosa”).

Le famiglie mi sono sempre sembrate un po’ noiose, finché non ho visto quella della mia amica Veronica.

Non avrei mai pensato che il copywriting fosse interessante, se non avessi incontrato Marco Valente ad un corso a cui mi ero iscritta totalmente a caso.

Cosa voglio dire con questi esempi?

Che, secondo la mia esperienza, un’espansione significativa delle proprie conoscenze, tanto da andare ad incidere, a volte, sulle decisioni che uno prende nella vita, avviene spesso grazie ad un rapporto personale, ovvero grazie a un legame che si ha con una certa persona.

Penso che sia esperienza comune a molti, d’altronde, l’aver studiato più o meno volentieri a scuola una materia, in base a quanto si stimava il professore che la insegnava.

Ebbene, ho scoperto che questo vale anche… per il mio lavoro nel marketing online e, nello specifico, per quanto riguarda i corsi online.

In verità, all’inizio non pensavo che fosse così: forse perché i corsi online spesso sono contraddistinti da un forte stampo di “necessità” (“DEVO aggiornarmi su questa cosa per il mio lavoro”, “DEVO guardarmi questo corso perché così ho l’attestato”, “DEVO imparare a fare questo procedimento perché me l’ha detto il capo”), oppure anche perché, quando si prova un po’ a chiedere opinioni in giro o a cercare online le varie recensioni, giustamente molti suggeriscono, come criterio di valutazione di un corso, il curriculum dei docenti, la notorietà dell’ente di formazione, le opinioni di chi lo ha svolto e i risultati da essi ottenuti.

Tutti questi fattori, messi assieme, spingono a pensare che quando si sceglie di spendere dei soldi in un corso online la miglior cosa da fare sia tenere un atteggiamento strettamente razionale e calcolatore.

Tutto molto vero: ma…

La mia esperienza con i corsi di marketing online

Racconto brevemente la mia esperienza: incoraggiata da uno sconto, qualche mese fa mi sono abbonata a una famosa piattaforma di corsi online riguardanti quella che è più o meno la mia professione nel Digital Marketing; però non riuscivo mai a trovare il tempo per guardarmene qualcuno, sebbene comunque ci fosse un interesse abbastanza forte.

La prima spiegazione che mi sono data è stata: “Ok, Chiara, è anche vero che in questo momento stai svolgendo N lavori contemporaneamente, sei semplicemente molto occupata. Recupererai in estate”.

Beh, cosa è successo in estate? Che i corsi continuavano a diventare sempre di più, e sempre più utili, ma ne ho iniziati 2-3 e li ho abbandonati dopo solo qualche lezione.

Come era possibile una cosa del genere?

Io ho imputato il tutto al fatto di essere molto pigra, al fatto che era estate, che probabilmente non ero abbastanza motivata, eccetera.

Poi è successa una cosa: “spippolando” su Instagram, che ho reinstallato da poco dopo 2 anni di latitanza (sì, sono una dinosaura della tecnologia), sono capitata sul profilo di Enrica Crivello.

Sono rimasta folgorata dal modo in cui questa professionista parla dei temi che riguardano la comunicazione online per i brand, perché mi sembrava me lo spiegasse in un modo che la mia testa finalmente percepiva come accattivante e utile.

L’impressione non si è affievolita col passare dei giorni, tanto che mi sono iscritta alla sua newsletter e ho guardato alcuni dei video del suo canale YouTube.

Erano così belli e ben curati, che non riuscivo a smettere di guardarli, quasi come una serie TV; ma soprattutto, sentivo che mi riattivavano la testa, che mi spingevano a ragionare. La stessa cosa succedeva leggendo la newsletter, che tutt’ora è una delle poche che leggo con piacere appena arriva.

Cosa voglio dire con questo?

Che va bene il curriculum del docente, va bene la notorietà dell’ente di formazione, vanno bene i risultati e le opinioni di chi ha seguito i corsi prima di te; ma un altro fattore da tenere MOLTO in considerazione quando si segue un corso online è totalmente soggettivo, ed è: è BELLO?

Mi avvince? Mi stimola ad essere creativo e a guardare le cose da un altro punto di vista? Mi apre la mente a nuovi orizzonti? Mi dà un metodo di lavoro che percepisco come mio, o comunque nelle mie corde?

Insomma, le stesse cose che accadono quando si incontra una persona reale, in carne ed ossa, e viene da dire “WAO! Prima di incontrare questa persona non avevo mai pensato questo concetto!”

Quindi, caro lettore: nello scegliere il docente che ti guiderà nei nuovi meandri della tua professione, scegli quello che (sempre con un buon CV, sia chiaro!) sa parlare al tuo “cuore”, oltre che alla tua mente, anche se l’oggetto della formazione sia qualcosa di puramente tecnico come il dover capire come funziona MailChimp: la soddisfazione sarà molto più manifesta e si tradurrà più facilmente in termini “operativi”.

D’altronde, “Si conosce solo ciò che si ama”, diceva Agostino di Ippona.


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3 Commenti

  1. Credo che “l’insegnare” possa essere un “lavoro” appreso da chiunque studi con attenzione e determinazione… ma che l’arte di insegnare sia individuale e non acquisibile… almeno non attraverso studi classici.

    Spesso sottovalutiamo l’importanza delle capacità innate, che se comprese e fatte affiorare, possono fare la differenza tra un bravo docente e il docente.

    francesco

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