Vincitori e vinti: Le olimpiadi dei social media

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[dropcaps]L[/dropcaps]a competizione tra social network oggi si gioca su più campi: funzionalità (mobile), base utenti, brand attivi, engagement e fatturato, sono solo alcuni aspetti che determinano la salute di un social. Anche quest’anno è tornato il Report di Ignite Social Media a monitorare, restando in clima olimpico, quali social ambiscono al podio demografico e geografico. Facebook come Micheal Phelps (o Usain Bolt), è ancora insuperabile, anche quando sembra in difficoltà rafforza il suo dominio nel mondo grazie all’enorme base utenti in suo possesso. Difficile però che il colosso blu abbia i tassi di crescita dei primi anni, avanza moderatamente, ormai la fetta più grossa della popolazione mondiale è già sul giardino recintato di Zuckerberg.

Twitter e Tumblr sono in crescita, lo stesso vale per Reddit, Linkedin e anche Pinterest (il social visuale particolarmente amato dal gentil sesso), che dopo il boom iniziale si è assestato su una crescita più moderata. Manca nel report Instagram (paga il pegno di essere only mobile), che quest’anno si è diffuso a macchia d’olio grazie all’apertura dell’App per i dispositivi di casa Android.

Google Plus, nonostante le sue potenzialità, si rivela ancora poco utilizzato, assente dalla lista delle piattaforme in ascesa. Tra i losers di quest’anno ci sono Digg e Myspace, ormai da qualche anno passati (quasi) nel dimenticatoio della nostra cronologia, assieme ad altri che faccio fatica a ricordare (Friendster).

Se dovessi fare un parallelo col podio olimpico, considerando non solo la base utenti ma l’andamento di quest’anno, Facebook otterrebbe di pochissimo la medaglia d’oro, insidiato da  Twitter con quella d’argento e Instagram quella di Bronzo. Medaglia di legno per Pinterest, Linkedin e Tumbrl, di poco fuori dal podio ma con un bilancio nettamente positivo e in crescita. Lenta la risalita per Google +, che si dimostra ancora acerbo per la vera “social wars”, con una base utenti migliore di altri ma con scarso, scarsissimo coinvolgimento.

Il Report affronta poco il tema dei nuovi social settoriali, oggi in rapida diffusione, spesso co-creati in collaborazione con un brand. In questo caso le difficoltà sono molteplici, non credo saranno in molti a sopravvivere, chi ce la farà però traccerà la via per gli altri, coniugando una o più esigenze dell’utente con la comunicazione dell’azienda, attivando in questo modo nuove possibilità di business.

 

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