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Pubblicità e guadagni online: fai un passo indietro e lascia fare all’algoritmo

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Osservando i trend di marketing 2019, si osserva un aspetto del marketing digitale solitamente dimenticato o ai più sconosciuto ma in grande crescita: il Programmatic Advertising.

Che cos’è il Programmatic Advertising?

Il Programmatic Advertising permette di rendere automatico e ottimizzare l’acquisto di unità pubblicitarie, con lo scopo di inviare il messaggio giusto, al momento giusto e a precisi segmenti di audience individuati preventivamente tramite un’attenta e precisa definizione dei target utente da colpire.

L’automatizzazione parte, ovviamente, dai dati: gli algoritmi che sottendono a questa tipologia pubblicitaria analizzano i comportamenti degli utenti online, costruendo dei profili (anonimizzati) di utenti, composti da variabili socio-demografiche, interessi, comportamenti. Ciò rende possibile anche la progettazione di campagne che si ottimizzano in tempo reale, perché mostrano contenuti pubblicitari specifici alle persone che sono più interessante e potenzialmente pronte a fare un’azione di consumo in quel momento (del giorno, della settimana).

Le Programmatic Ads tendono a mostrare il contenuto che l’utente vuole vedere, nel momento in cui è predisposto a vederlo (e ad agire).

Automatismi o Istinto? Dove si spostano i guadagni online

Chiunque si sia ritrovato a creare campagne online tramite Facebook Ads o Google Ads, ad esempio, si sarà accorto di una cosa: generalmente, le campagne in cui l’ottimizzazione è demandata allo strumento pubblicitario (quindi in maniera automatizzata), tendono a raggiungere risultati ed efficienze praticamente impossibili da raggiungere con una gestione manuale.

L’intuito del web marketer è importante, ma l’intelligenza artificiale riesce a partire da basi di dati enormi, che un uomo non riesce a conoscere e nemmeno ad elaborare.

Le statistiche del Programmatic Ads sembrerebbero testimoniare questa sempre crescente fiducia verso strumenti di intelligenza artificiale.

andamento programmatic 2019 dati in crescita

Fonte: www.emarketer.com/content/in-europe-programmatic-ad-spending-is-growing-by-double-digits

Semmai, il web marketer deve spendere le proprie energie in un disegno complessivo strategico ampio e ragionato, che parta dallo studio del proprio target di clientela e dagli obiettivi, per finire con una metodica e incessante misurazione dei risultati rispetto all’investimento.

Se invece, come spesso capita, il manager di turno si focalizza sul budget senza relazionarlo ai risultati, finisce per rimanere intrappolato in un eterno “costa troppo”, “tagliamo”, “rinunciamo”, “aspettiamo”: la concorrenza però non aspetta e si perdono occasioni e quote di mercato.

Il Programmatic Advertising dall’altro lato della barricata: monetizzare un sito web

Ma chi offre gli spazi pubblicitari del Programmatic? Siti web, blog, portali: chiunque abbia un sito – con tematiche specifiche o generali di larga attualità – che faccia visite e che voglia monetizzare queste visite.

Lo scenario, infatti, prevede:

  • da un lato gli inserzionisti (le aziende) che vogliono piazzare i propri banner tramite le DSP (Demand-Side Platform), “contenitori” dove sono raccolti i dettagli delle aste tramite cui saranno acquistate le impression, le tempistiche delle campagne e le caratteristiche dei target.
  • Dall’altro lato ci sono i publisher (siti web vari) che vogliono vendere gli spazi pubblicitari e sfrutteranno quindi le SSP (Sell-Side Platform), marketplace dove trovare i tipi di aste e gli inserzionisti da scegliere.

Anche nel caso di chi cerca di guadagnare con il proprio sito, automatismo VS gestione manuale è uno scontro cruciale: se hai un sito web che fa visite, andare a cercare inserzionisti o pubblicità “bussando di porta in porta” diventa uno sforzo improduttivo e insensato.

Anche il guadagno online, dunque, può essere in qualche maniera “ingegnerizzato”.

Soluzioni di Programmatic Ads per inserzionisti e publisher (es. The Moneytizer)

Portali come TheMoneytizer (non esiste solo Google Adsense) semplificano l’inserimento di pubblicità automatizzate, anche per chi ha poche competenze tecniche, massimizzando i ricavi e permettendo un risparmio di tempo (banalmente, anche amministrativo) senza eguali:

  • l’algoritmo mette in concorrenza oltre 50 inserzionisti su ogni formato che puoi scegliere (= maggiori guadagni);
  • esiste il plugin per WordPress, così da facilitare chi ha un blog e poca voglia/budget di investire in assistenza tecnica;
  • oltre ai formati banner classici, si possono scegliere anche formati ad alto impatto visivo: tutta pagina, banner slide-in in entrata, articoli nativi, ma anche pubblicità video e mobile.

Alla fine, il vero trend non è tanto sulla scelta di una tipologia pubblicitaria o di uno strumento: la tendenza più in voga – molto razionale e poco realmente “trendy” – sta nell’affidarsi sempre più ad automatismi e intelligenze artificiali, facilmente attivabili e non più appannaggio esclusivo dei big del settore.

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2 Commenti

  1. Buona sera. Vorrei sappere se io posso partecipare ai vostri sondaggi ed posso guadagnare dei solid. Specifico il fatto che mi trovo in Romania-Bucarest ed non ho nessun blog di nessuna forma, ma voglio fare questo tipo di lavoro per che in guesto instante sono libera di ogni impegno. Grazie in anticipo per la Vostra risposta.

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