Hai un sito? Se hai un sito, ti servono visite, visibilità. Se cerchi visibilità, se vuoi comunicare con efficacia o semplicemente vuoi che gli utenti del tuo sito facciano ciò che vuoi, è importante strutturare il tuo sito in maniera efficace.
Non serve essere web designer o esperti di user experience per fare un sito efficace e funzionale (anche se sicuramente aiuta!); un primo passo che puoi fare da solo, in prima persona è… osservare e imparare dai migliori. Da chi ha già un sito “che funziona”.
Per questo motivo oggi provo ad osservare il sito di alcuni blogger di Web Marketing e Social Media che leggo da un po’ di tempo: tutta gente che lato Digital sa il fatto suo e che conseguentemente ha saputo strutturato un sito efficace e forte dal punto di vista comunicativo, anche senza strafare dal punto di vista del web development.
- www.mysocialweb.it
- www.juliusdesign.net
- www.skande.com
- www.webinfermento.it
- www.socialdaily.it
- www.paoloratto.com
- www.franzrusso.it
- www.lucaconti.it
- www.apclick.it
- www.ludovicadeluca.com
- www.veronicagentili.com
1. Punti di conversione
Cosa sono i punti di conversione in un sito? Mi riferisco alle aree che invitano gli utenti all’azione, ad esempio ad iscriversi alla newsletter, a completare una form contatti, ad acquistare un libro, etc. In MySocialWeb, ad esempio, si intuisce l’importanza del datamining, quindi della raccolta di dati relativi agli utenti (in questo caso, la newsletter).
Nonostante si parli di Social Media, Riccardo Esposito conosce bene l’importanza della mail di un utente rispetto a un like su Facebook: in sidebar, l’iscrizione alla newsletter è più in alto rispetto ai bottoni Social. Forse è un caso, forse no…
Per inciso: partendo da una lista di email, è possibile creare un pubblico personalizzato dall’individuazione delle corrispondenze tra la lista dei tuoi lettori e i rispettivi account su Facebook. Questa audience è poi utilizzabile per campagne like, post sponsorizzati, etc… Dagli indirizzi email è possibile arrivare ai like su Facebook; il flusso contrario invece non è così semplice…
Skande, Paolo Ratto, SocialMediaCoso, Luca Conti, Social Daily e Julius Design sfruttano l’header (la testata del sito), posizionando di fianco al logo o comunque in una delle posizioni più viste del sito libri, e-book, risorse gratuite = strategia di inbound marketing.
Generalmente, queste zone chiave vengono richiamate con form evidenti o con bottoni che rimandano a vere e proprie pagine d’atterraggio ben strutturate (due esempi su tutti: il workshop di SocialMediaCoso e le risorse scaricabili di JuliusDesign).
2. Posizionamento preciso
Per MySocialWeb è il blogging. Punto. Per Julius Design, invece, conta molto essere percepito come un esperto nel filone “diventare freelance”. Il fulcro di ogni blogger viene trasmesso e curato attraverso articoli, corsi, libri, e-book e approfondimenti e pagine servizi.
La stessa disposizione degli articoli è un elemento da considerare: FranzRusso riempie l’home page con la sua enorme produzione di contenuti, dimostrando di essere un buon punto di riferimento su Social e Tecnologia, grazie all’imbattibile frequenza di pubblicazione; Paolo Ratto si concentra sulla Strategia Digital, Ludovica De Luca sulla comunicazione online, Veronica Gentili su formazione e consulenza, Alessandro Pozzetti di ApClick sull’Instagram Marketing, specialmente. Tutti hanno fatto una scelta.
Probabilmente questa quantità di pubblicazioni produce tante visite, con cui poi monetizza (non a caso ci sono aree pubblicitarie nelle migliori posizioni della sidebar, in home page). SocialMediaCoso punta forte sul datamining e su strategie di inbound marketing, offrendo gratuitamente moltissimi pdf e approfondimenti vari.
3. Social Proof
I bottoni Social spesso sono in alto in ogni post, appena sotto al titolo, ma anche alla fine del post o lateriali, con i numeri relativi alla quantità di condivisione ben evidenti (il ragionamento più immediato di un lettore può essere: “se tante persone hanno condiviso il tal articolo, allora è un contenuto che vale!”). La maggior parte dei blogger ha re-inserito anche il counter di Twitter.
Chi è veramente efficace nella “riprova Sociale” è Skande, che forte di numeri importanti, mostra la forza della sua audience grazie al numero di letture presenti per ogni articoli, ai numeri dei suoi canali Social ufficiali, al numero di visite degli articoli più letti, al numero delle persone online sul sito in quel preciso istante.
ApClick mostra bene in evidenza anche il numero di commenti sui post, a dimostrazione del dialogo che si sviluppa attorno al suo blog.
Certi numeri non sono da tutti: l’utente che arriva per la prima volta su skande.com avverte subito di trovarsi di fronte a un vero big del mondo online. Sulla riprova sociale abbiamo già speso qualche parola.
Basta ricordare una frase di Robert Cialdini, studioso della psicologia della persuasione, per riassumere questo concetto:
Le persone, in media, tendono a ritenere maggiormente validi i comportamenti o e le scelte che vengono effettuati da un elevato numero di persone. È il fenomeno psicologico-sociale alla base della diffusione delle mode.
4. Sidebar leggera
Non vale per tutti, ognuno fa le sue scelte. Trovo efficace – anche se in tal senso Bee Social non è un buon esempio! – avere pochi elementi in sidebar, solo quelli che contano veramente (anche per diminuire i tempi di caricamento delle pagine – elemento di ranking per Google).
I banner e le aree promozionali presenti, così facendo, diventano aree importanti e non si perdono in un mare di stimoli. Una sidebar leggera si trova in Julius Design, ma anche in Skande, Social Daily di Roberto Gerosa e nel blog di Veronica Gentili.
C’è anche chi propende per sidebar molto lunghe: è il caso di Franz Russo e Ludovica De Luca; chi invece la sidebar non la usa affatto, come Luca Conti, che sceglie un approccio minimal e “mobile first”, totalmente concentrato sul contenuto – senza fronzoli.
O ancora chi, come ApClick di sidebar ne sceglie due. Il mio parere? In medio stat virtus… una via di mezzo non è sbagliata.
5. Corpo del testo ben strutturato
Punti elenco, immagini, gif, video, sottotitoli, link, grassetti, corsivi, link, uso dei colori, headings, tweet, post Facebook, citazioni. L’occhio del lettore non si stanca, l’attenzione rimane viva e la lettura risulta piacevole se si evitano i blocchi di testo uniformi, senza interruzioni.
Tra i blogger di successo, nessuno cade su questo punto, com’è ovvio: da Social Daily a Paolo Ratto, tutti sviluppano armonicamente i propri contenuti, con sicuramente buoni risultati in termini di tempo trascorso dagli utenti sulle pagine.
6. Multimedialità
L’home page di Julius Design è molto lunga e serve per presentare anche altre tipologie di contenuto, ad esempio presentazioni SlideShare, e articoli suddivisi per categoria. Sulla pagina Chi Siamo, pubblica una foto con “la lettura consigliata“.
Anche questo è fare blogging e divulgare in maniera efficace. Skande, invece, sperimenta di recente con i video caricati su Facebook e condivisi all’interno dei post sul blog: un po’ di testo di introduzione e il resto del concetto viene espresso via video.
FranzRusso muove il suo piano editoriale dando spazio a curiosità come i Doodle di Google e Infografiche.
7. Metterci la faccia
Il tempo dei topi da tastiera è finito, vince chi ci mette la faccia. Spesso questi blogger appaiono con foto nella sidebar dell’home page, dentro video pubblicati qua e là, dentro la pagina Chi Siamo. Vale per tutti, chi più chi meno.
8. Personalizzazione
Molti blogger hanno deciso di mettere la propria firma sulle immagini a corredo del post, con una didascalia che fissa un solo concetto, anche in maniera ironica.
Operano nella medesima direzione anche MySocialWeb e Ludovica De Luca che crea da zero le immagini in evidenza con qualche tool gratuito oppure personalizza immagini esistenti. Anche lei riassume in una frase il concetto chiave del post, consegnando al lettore il messaggio centrale dell’articolo prima ancora di leggerlo.
Questi concetti, a mio modo di vedere, valgono sia se hai un blog, sia se devi gestire dei contenuti aziendali (ex. un’area news o semplicemente un sito con contenuti dinamici).
Sono buone pratiche generali che puoi attivare in qualunque momento: la cura per i dettagli porta sempre buoni risultati…
Grazie mille Luca per avere citato il mio blog. E per avermi accostato a così tanta blogghitudine!
Manca una considerazione generale sul tuo blog, altrettanto valido come quelli da te descritti. Personalmente mi piace la sobrietà del tuo stile. Ultimamente vedo troppi banner spuntare qua e là, troppe call to action, talmente tanto che non si capisce più a quali “si deve obbedire” ;)
Anche il tuo blog si differenzia (per fortuna) da questa ossessione verso il funnel.
Complimenti!
Ma scherzi, grazie a te Roberto! :)