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Google Shopping: come funziona e come vendere per davvero

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Se stai esplorando la possibilità di promuovere i prodotti del tuo e-commerce con Google Shopping, allora ne avrai intuito le potenzialità. Google Shopping funziona eccome, ma in realtà non funziona per tutti gli e-commerce. Come mai?

Perché le tue campagne pubblicitarie del tuo e-commerce (su Google Ads in primis) non funzionano, mentre quelle di altri concorrenti o di altre aziende si? È colpa dell’agenzia pubblicitaria che ti ha assistito? O del tuo collaboratore che si occupa di pubblicità online?

Forse. O forse no…

Per semplificare, si possono riassumere le variabili per il successo di un’iniziativa commerciale, grazie alle solite 4P del Marketing Mix di Porter: Product, Price, Placement, Promotion. Ossia: Prodotto, Prezzo, Mercato (Distribuzione), Promozione (Pubblicità).

Se le prime 3, cioè prodotto, prezzo e distribuzione non sono studiate per bene, non si potrà addossare le colpe del fallimento alla parte pubblicitaria. Il marketing funziona se funziona il business (e viceversa).

Con l’articolo di oggi proviamo a spiegare cosa serve a un e-commerce per essere competitivo e realmente efficace su Google Ads, e in particolare su Google Shopping, canale promozionale particolarmente utile per chi ha un negozio online. [🔎 A proposito di vendere online…]

In breve per chi non lo conoscesse, Google Shopping è quel formato pubblicitario di Google che permette di mostrare direttamente nei risultati di ricerca una serie di prodotti (concorrenti), con tanto di foto del prodotto, prezzo, nome del prodotto, rivenditore, ed eventuale voto medio e prezzo promozionale.

L’avrai visto certamente navigando in rete; ecco come appaiono le inserzioni tramite Google Shopping.

Google Shopping come funziona. google ads
Questa è una delle modalità con cui Google Shopping mostra i prodotti nella pagina dei risultati. Tali modalità variano spesso in base al dispositivo di navigazione.

È una sorta di comparatore prodotti molto efficace, perché mostra i prodotti alle persone che stanno cercando quei prodotti su Google, con una modalità del tutto analoga all’esposizione del prodotto nel negozio fisico.

Fatte le dovute premesse, passiamo alle cose importanti. Di seguito illustriamo gli elementi chiave che ogni e-commerce deve avere.

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Gli elementi indispensabili per far funzionare un negozio online

Non basta portare sul tuo sito gli utenti che stanno cercando i prodotti che hai anche tu. Se fosse così semplice, sarebbero tutti ricchi imprenditori. Serve preparare il terreno del tuo negozio online, che va curato giorno per giorno con proattività e investimenti di tempo e denaro.

Vediamo i 4 aspetti essenziali per vendere efficacemente con Google Shopping (e non solo con Google Shopping).

Il vantaggio competitivo di un negozio online 🗝

Devi avere un vantaggio competitivo di qualche tipo:

💎 hai marchi nuovi, che non tutti hanno, grazie alle tue capacità di scouting o alle esclusive che sei riuscito ad accaparrarti?

💶 O hai la possibilità di fare prezzi più bassi?

💳 Offri molteplici modalità di pagamento, magari perfino con rate a tasso zero?

👩‍💻 Sei noto per un customer care eccellente, un’assistenza post vendita favolosa e puntuale, o magari anche con assistenza pre-vendita tipo “personal shopper”?

A tal proposito, il nuovo trend è il cosiddetto Live Stream Shopping (noto anche come Live Shopping o Live Streaming E-Commerce). Una specie di televendita digitale…

Che cos’è il Live Shopping?

Si rafforza con la pandemia e le chiusure di negozi generalizzate, ma era già un fenomeno nascente a fine 2019: in pratica, i vari negozi organizzano dei live streaming online con vari potenziali clienti, per illustrare e parlare di determinati prodotti. Si mostrano i prodotti, se ne illustra l’utilizzo, le caratteristiche principali, il funzionamento, etc… e nel frattempo gli utenti che assistono possono porre domande sul prodotto e acquistarlo online.

A fine 2019, Kim Kardashian e Viya Huang hanno promosso il Live Shopping di TMall (e-commerce cinese), radunando ben 13 milioni di persone attive durante lo streaming.

L’esperienza di acquisto degli utenti in un e-commerce (e nel retail) 🛍

Il sito deve essere sufficientemente accattivante, professionale e rapido sia da mobile (in primis) che da desktop. Le foto devono essere curate; i testi degli annunci allo stesso modo devono essere univoci, dettagliati, non copiati da altri (o dalle schede informative del produttore), completi e realmente “utili” rispetto ai dubbi tipici dei potenziali clienti su quei prodotti.

Perché tutto questo sforzo?

Per costruire un’esperienza d’acquisto positiva, piacevole e per aumentare la percezione di sicurezza e fiducia nel potenziale cliente.

Ciò avviene naturalmente anche offline: preferisci andare in un negozio brutto, datato e magari anche poco curato / sporco, oppure in un negozio attraente?

Il visual merchandising nel retail classico ha (anche) questo scopo, cioè rendere il luogo dove fare shopping un ambiente attraente, innovativo, in cui “perdere volentieri un po’ di tempo” (PS: più tempo il cliente passa in negozio, più facilmente acquista).

Le stesse dinamiche vengono traslate online.

La Riprova Sociale 💬

Il tuo e-commerce attirerà le attenzioni di molti nuovi utenti, tramite diversi driver di visite (Google Ads, Social Media, traffico organico, etc…).

Come possono fidarsi, questi nuovi utenti? Alcuni si fideranno immediatamente (grazie al tuo brand forte o all’aspetto del tuo sito, alle garanzie che offri sui resi, etc), altri non si fideranno facilmente…

Un modo per portare più persone possibile ad avere maggiore fiducia nell’operare un acquisto sul tuo negozio online è dato dalla “riprova sociale”, cioè da recensioni vere che altri utenti già clienti hanno lasciato in seguito all’acquisto. Che puoi pubblicare a fianco dei vari prodotti in vendita.

Per dare valore a queste recensioni sul negozio online e sui tuoi prodotti, è bene sfruttare servizi noti che possano raccogliere e “validare” le recensioni ricevute. Quali, ad esempio:

  • le recensioni lasciate sulla tua pagina fan Facebook;
  • le recensioni raccolte tramite la scheda Google My Business (che appaiono anche su Google Maps);
  • le opinioni raccolte tramite servizi specifici come Trustpilot, che certificano l’autenticità delle recensioni raccolte.

Le recensioni rafforzano la fiducia di altri potenziali clienti e ti portano in dote tassi di conversione e-commerce maggiori.

Dati di prodotto richiesti da Google Shopping Ads ✅

Google Shopping richiede la creazione di un feed prodotti che si auto-aggiorna sulla base delle modifiche che farai ai vari prodotti nel tuo e-commerce (inserimento nuovi prodotti, prodotti esauriti, cambio immagini, cambio prezzi, etc).

Per fare ciò, si utilizza uno strumento gratuito – Google Merchant – che di fatto è il trait d’union tra il tuo e-commerce e Google Shopping. È quindi il “gestore” di questo insieme di prodotti e dei relativi dati che li compongono, organizzati secondo modalità adeguate alle richieste di Google Ads.

Il punto chiave della faccenda è che Google Merchant ricava le informazioni necessarie dal tuo sito e-commerce (tramite plugin, estensioni o gestione manuale del feed), quindi le varie schede prodotto dovranno essere necessariamente corredate precisamente di tutti i dati utili a Google Merchant e a Google Shopping.

Quali sono questi dati? Eccoli qui: support.google.com/merchants/answer/7052112?hl=it

Qui torniamo al discorso relativo all’esperienza di acquisto degli utenti: se tutto è in ordine e ben compilato, allora gli utenti troveranno le info che cercavano e aumenterà la loro fiducia nel tuo negozio.

Ma non solo: questo “ordine” è fondamentale anche per creare il feed prodotti, che deve essere completo e aggiornato secondo le buone pratiche di Google Ads e Merchant. Viceversa le campagne pubblicitarie tramite Google Shopping saranno meno efficaci e i tuoi prodotti appariranno “meno” rispetto a quelli dei concorrenti più bravi.

Lo dice Google in persona nel link riportato qui sopra:

Inviare i dati di prodotto a Google nel formato corretto è importante per creare annunci e schede gratuite efficaci per i tuoi prodotti. Utilizziamo questi dati, infatti, per assicurarci che vengano visualizzati in corrispondenza delle query appropriate.

Gli americani hanno un detto che esprime perfettamente il rischio che corri a fare le cose fatte male: shit in, shit out. Cioè se i dati di input dal tuo negozio a Google Merchant sono scarsi, allora sarà scarso anche l’output… (e di conseguenza le campagne pubblicitarie).


Conosci altri modi per rendere più efficace l’azione del tuo e-commerce, senza adoperare continuamente e unicamente la leva degli sconti? Scrivici!

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