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Il blog aziendale: ti serve davvero? Ecco come capirlo

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Ci sono agenzie, consulenti o professionisti del web che consigliano, come prima cosa dopo sito e pagina Facebook, la creazione di un blog aziendale. Dopo l’entusiasmo iniziale però insorgono i primi problemi: poco tempo da dedicare alla creazione di articoli, poche idee (e confuse) sui contenuti, poca costanza nelle pubblicazioni. E quindi, puntualmente, dopo sei mesi il blog aziendale viene lasciato a se stesso. Solo e abbandonato, come un elenco Pagine Gialle.

Quello che mi capita di sentire sempre più spesso, è che il blog non serve a nulla. La verità invece è che moltissime aziende che ce l’hanno, lo usano male. Mancanza di obiettivi, articoli duplicati, o peggio copiati da altri siti, scritti male e che non invogliano alla lettura. Questi sono solo alcuni dei problemi più ricorrenti che mi capita di trovare sui blog in giro per il web.

Oggi vorrei aiutarti a fare una piccola auto-analisi, per capire se il blog aziendale ti serve davvero e, soprattutto, se è il caso di investire su questo canale di comunicazione.

I principali errori

Come ho già anticipato, ci sono alcuni errori ricorrenti nei quali incappano le aziende, quando decidono di aprire il proprio blog.

Per esperienza personale, ho notato che esiste una vera e propria curva gaussiana:
scetticismo – entusiasmo dettato da speranze infondate – fase di stallo – sconforto

Con questo non voglio assolutamente darti l’idea che il blog non serva. Al contrario, può essere uno strumento davvero utile e un’ottima cassa di risonanza per la tua comunicazione online. Il principale errore che viene fatto, ed è alla base di ogni strategia sbagliata sul web, è la mancanza di obiettivi. Mi spiego meglio: non ci si può aspettare che il blog, solo per il fatto di esistere, abbia successo. Ovviamente per centrare un obiettivo di comunicazione, è necessario che questo obiettivo sia ben definitivo.

Invece, noto che sempre più spesso aziende aprono un blog senza avere la minima idea di quale risultato dovrebbe portare. Per questo si limitano a scopiazzare in giro articoli scritti da altri, senza fornire agli utenti nessuna informazione utile.

Altro errore molto comune, al di là dei contenuti, è quello che riguarda la struttura. Un blog, proprio per la sua natura di canale informale tra utente/potenziale cliente/cliente già acquisito e aziende, deve facilitare il confronto. Quante volte ti sarà capitato di vedere un blog con i commenti bloccati oppure senza i bottoni di condivisione sui social network?

Ci sono poi moltissimi blog che non funzionano perché non si conoscono le potenzialità di questo mezzo.

I benefici del blog aziendale

I benefici che un blog aziendale può portare ai tuoi affari e alla reputazione della tua azienda sono tantissimi.

Innanzitutto il blog, come ho accennato poco fa, è un canale aperto tra te e i tuoi clienti, già acquisiti o potenziali. Al contrario di un sito web, il blog ti permetterà di parlare un linguaggio semplice, di essere informale e di fornire continuamente contenuti interessanti e nuovi. Non è pensabile aggiornare quotidianamente tutti i contenuti di un sito web, mentre sul blog potrai pubblicare anche un articolo al giorno, approfondendo quanto vorrai, e quanto riterrai opportuno, un argomento che ti sta particolarmente a cuore. L’importante è avere qualcosa da dire e trovare il modo giusto per dirlo.

Ricorda che stiamo pur sempre parlando di web, le informazioni a disposizione degli utenti sono infinite, quindi perché qualcuno dovrebbe avere voglia di dedicare del tempo prezioso proprio a te? La risposta è semplice: perché i tuoi contenuti sono di qualità, sono originali (e quindi non copiati) e sono scritti in maniera accattivante.
Inoltre, il blog potrà rafforzare la tua reputazione online. Se quello che scriverai sarà ritenuto interessante, i lettori si faranno un’idea positiva sulla tua preparazione e professionalità. Grazie al blog potrai dare l’idea di essere una persona aggiornata sulle novità e competente nel proprio lavoro.

Infine, ultimo aspetto ma sicuramente molto importante, è quello che riguarda il posizionamento. Un blog, soprattutto quando integrato nel dominio di un sito internet aziendale, ha la capacità di aiutare la tua visibilità sui motori di ricerca. Si tratta di contenuti “freschi di stagione” che rimangono in circolo, sul web.

Con questa ultima affermazione, vorrei rispondere a tutti quelli che, quando si parla di blog, obiettano con un “sì, ma io ho già una pagina Facebook, a che cosa mi serve un blog?”. Un blog ti serve perché è di tua proprietà, esattamente come tutto quello che ci hai scritto e pubblicato sopra. Al contrario Facebook è di proprietà del signor Mark Zuckerberg, e tutti i post pubblicati hanno vita breve. Infatti, pur rimanendo nei database dell’azienda, non vengono catturati dai motori di ricerca. Una volta passati per il newsfeed, o bacheca che dir si voglia, sono andati.

Prova a vederla così: se il blog è un bel libro rilegato, che potrai mettere in libreria, i post su Facebook sono i fogli di giornale quotidiano. Una volta letti vengono buttati.

Poi niente ti impedisce di utilizzare entrambi i canali, visto che possono essere complementari. Ma uno non sostituisce l’altro.

Insomma, per farla breve: i risultati che si possono ottenere con il blog sono tanti e positivi. L’importante è lavorarci.

10 domande di autovalutazione: quando aprire un corporate blog

Te l’avevo promesso, ed eccola che arriva: una scheda di autovalutazione, per capire se il blog aziendale è o meno cosa che fa per te.

Cerca di essere onesto e di rispondere con tutta la sincerità che possiedi. Prometto che queste informazioni non verranno usate contro di te.

  1. Hai tempo a sufficienza per pubblicare, almeno una o due volte a settimana?
    Se non riesci ad essere costante, e se pensi di pubblicare un articolo al mese, lascia perdere.
  2. Sai già chi scriverà sul tuo blog?
    Ci tengo a precisare una cosa: se sarai tu a scriverci, sappi fin da subito che è un’attività che richiede impegno e professionalità. Evita quindi di appaltare il lavoro a tuo cugino, che alle medie aveva 9 in italiano.
  3. Sai cosa vuoi ottenere, grazie ad un blog?
    Si parla di obiettivi reali. La risposta “vendere di più” non è contemplata, poi vedremo meglio perché.
  4. Hai una strategia di comunicazione precisa?
    Come ho già accennato il blog è un aspetto della comunicazione, che va associato a sito web, eventualmente e-commerce, social network e tutto quello che potrebbe esserti utile.
  5. Conosci il tuo pubblico di riferimento?
    Non puoi iniziare a lavorare su un blog senza sapere chi sono le persone che potrebbero essere interessate a te.
  6. Quale aspetto vuoi che emerga, grazie al tuo blog?
    L’utilità di un servizio/prodotto, la tua professionalità…
  7. Cosa vuoi raccontare agli utenti che ti leggeranno?
    Come usare un determinato prodotto, i dietro le quinte della tua azienda, parlare di argomenti correlati alla tua area di azione…
  8. Hai voglia di metterti in gioco?
    Avere un blog prevede che tu ci metta la faccia, quindi via libera a fotografie ed esperienze personali. Devi cercare di condividere la tua passione, la tua conoscenza e scrivere qualcosa che sia veramente utile per i tuoi lettori.
  9. Sei ancora convinto che il comunicato stampa sia la via migliore per parlare ai tuoi utenti?
    La comunicazione non può essere unidirezionale. Quello che scrivi deve essere utile per chi ti legge e, a sua volta, chi ti legge finirà per influenzare in qualche modo gli argomenti che tratterai sul blog.
  10. Hai pazienza?
    I risultati saranno comunque a lungo termine, qualunque sia il tuo obiettivo. Il blog è un investimento a lungo termine, cerca di ricordarlo sempre.

Queste sono le domande che, obbligatoriamente, ti dovrai fare se hai pensato di aprire un blog aziendale. Che poi sono le stesse domande che io faccio a chi mi chiede se aprirlo può essere oppure no una mossa saggia.

Se hai una risposta per tutte le domande sei già sulla buona strada. Significa che hai consapevolezza di quello che serve per iniziare a lavorarci. A questo punto potrai scegliere se dedicare il tuo tempo a svolgere questa attività oppure se avvalerti del lavoro di un professionista. Qualcuno che scriva per te, elabori un piano editoriale, e diventi la voce della tua azienda sul web.

Come ti dicevo, se vuoi aprire un blog per vendere di più, lascia perdere. Spesso, quando si parla di web, la domanda più frequente che mi sento fare è: “ok, ma mi farà vendere?”.
Il blog, come anche Facebook o gli altri social, non devono avere come obiettivo primario quello di vendere. Grazie ad un blog potrai informare, interessare i potenziali clienti, influenzare le decisioni di chi ti leggerà e poi, ma solo poi, eventualmente vendere.

I blog occupano sicuramente uno dei primi posti tra i canali che sono in grado di influenzare l’opinione di chi acquista, ma non è il commercio la loro funzione principale.

Obiettivi e piano editoriale

Una volta che avrai risposto alle domande di autovalutazione, e avrai capito che hai la motivazione e le risorse necessarie per gestire un blog aziendale, sei pronto per passare alla seconda parte. Altrettanto importante, se non di più: gli obiettivi.

Come ho già detto, senza avere un obiettivo di comunicazione chiaro è inutile aprire un blog.
Gli obiettivi, così come la pianificazione del lavoro, sono due degli aspetti imprescindibili per la gestione di un blog. Questi possono essere i più disparati: fare brand, creare contenuti, migliorare il posizionamento di un sito web, portare traffico.
La pianificazione del lavoro viene fatta attraverso l’elaborazione di un piano editoriale.

Come qualunque attività che si possa definire professionale, niente deve essere lasciato al caso.

Quindi fissa già, fin da subito, questi aspetti:

  • cadenza di pubblicazione degli articoli: io consiglio, uno o due a settimana
  • argomenti: seleziona le fonti migliori, se prendi spunto ricorda di citarle, e leggi tutto quello che potrebbe essere utile
  • rubriche: per non diventare noioso prova a scrivere articoli di diverso genere, per evitare di rimanere senza parole o di farti cogliere dalla crisi del foglio bianco, creare una serie di rubriche potrebbe essere una mossa vincente
  • pubblico di riferimento: individua il lettore tipo, con zona geografica di appartenenza, età, sesso, professione e tutto quello che ti servirà per fornirgli informazioni davvero utili

Fidati di me, il piano editoriale ti servirà. Capirai in fretta che non è sufficiente avere un blog e tenerlo aggiornato come se fosse una sezione news del sito web perché abbia successo.
Adesso, se hai deciso che non puoi più fare a meno di un blog…al lavoro!

Spero di esserti stata utile per eseguire un’auto-analisi preventiva e averti aiutato a gettare le basi di una strategia di comunicazione online solida e vantaggiosa.

Raccontami la tua esperienza nei commenti, e fammi sapere cosa ne pensi!


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