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Video Ads: cosa tenere d’occhio nelle tue Campagne Video

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Ormai lo sappiamo, i video sono un elemento integrato nella nostra vita quotidiana, ma anche degli alleati per i nostri business sotto forma di video ads, siano esse video ads Facebook, YouTube, etc.

Oggi, nell’era digitale, le persone consumano e condividono costantemente video con i loro cari, colleghi e conoscenti.

Dai video di animali ai tutorial informativi fino ai contenuti promozionali, la varietà di tipi di video disponibili è infinita.

Proprio per questo diventa indispensabile inserire nella propria strategia web anche l’advertising video.

Questo rappresenta un’opportunità d’oro per mostrare in modo differente e creativo il tuo brand attraverso pubblicità video coinvolgenti e performanti.

Sono diverse le ricerche che lo confermano e mostrano i chiari vantaggi delle campagne di advertising video.

Uno dei dati forse più interessanti è che i video pubblicitari sembrano capaci di convertire fino al 70% in più.

Senza contare che anche il ROI (ritorno sull’investimento) risulta migliorato. Fonte: Vidyard

4 motivi per scegliere di fare advertising video

Creare dei video pubblicitari in affiancamento agli annunci testuali o con immagini per le campagne del tuo brand può avere molti vantaggi.

I motivi per scegliere di creare video ads sono diversi, riassumiamo quindi i 4 più importanti secondo i dati raccolti da alcuni studi:

  • L’advertising video coinvolge di più: i video sono immersivi, coinvolgenti e più ingaggianti delle immagini, o almeno questo è quello che ha notato il 74% delle aziende intervistate da Renderforest. Se una persona si ferma a guardare un video per 3 secondi è molto probabile che rimanga per 10 secondi, e se arriva a 10 ci sono buone possibilità che arriverà anche a 30.

Una conferma importante arriva anche dalle campagne Performance Max di Google Ads, campagne particolarmente efficaci soprattutto per gli e-commerce (ma in realtà anche in chiave lead generation, sia B2B che B2C).

Questo tipo di campagna copre tutti i posizionamenti dell’ecosistema Google (Google Maps, Search, Display, YouTube, Gmail, Discovery) e fa ampio uso dell’AI Google per segmentare e intercettare gli utenti che stanno realmente cercando.

Per fare ciò, sono richiesti molti asset creativi: tanti titoli e descrizioni, immagini, logo del brand, le varie estensioni (oggi chiamate asset) e anche i video.

Nella nostra esperienza, l’aggiunta di video a campagne P.Max aumenta notevolemente la resa, il CTR e i risultati medi.

Inoltre laddove non vengano aggiunti video, ad esempio, Google Ads cercherà di comporre un video da immagini e titoli/descrizioni inseriti. Naturalmente questo video non potrà essere efficace come un video realizzato ad hoc con un messaggio, un tono di voce e un’estetica precise.

La morale è questa: gli strumenti di marketing online si affinano sempre di più; sta all’azienda rimanere al passo e produrre contenuti di qualità per sfruttare al massimo le potenzialità delle piattaforme pubblicitarie e di comunicazione.

  • Possibilità di raggiungere nuovi clienti: questo grazie alla funzione sempre più estesa e perfezionata del machine learning delle piattaforme. Questi software sono capaci di comprendere i concetti delle creatività anche in modo molto dettagliato, favorendo poi i contenuti che piacciono di più alle persone e che rispondono alle loro ricerche, necessità o intenzioni d’acquisto. Da questo punto di vista i video hanno una capacità narrativa decisamente più completa di qualunque altro contenuto multimediale.
  • Contenuti più ricchi e meno sforzo di fruizione per gli utenti: in 30 secondi di video pubblicitario puoi dire moltissime cose in più rispetto a un post con solo immagini e testi. Altra cosa importante è che un video richiede meno sforzo per essere fruito rispetto a un copy scritto, questo spesso fa la differenza tra una persona che si sofferma sul messaggio pubblicitario oppure no.
  • Vendite aumentate con le video ads: l’87% degli intervistati da Wyzowl afferma che il video marketing li ha aiutati ad aumentare le vendite. In linea di massima, la maggior parte dei marketers che usa l’advertising video riscontra anche un ROI maggiore rispetto alle semplici immagini.
Video Ads - vendere di più con advertising video
Fonte Wiz Owl

Quindi, come sappiamo se le nostre video ads stanno funzionando?

Sicuramente le metriche da tenere in considerazione sono svariate e non si fermano solo a quelle relative alle video ads.

Il percorso utente è diventato caotico e complesso (Messy Middle!) e gli individui passano per diversi touchpoint nel tempo prima di arrivare alla conversione; quello che possiamo fare è tenerlo a mente nell’ideazione della strategia di marketing, osservando costantemente i dati.

1. Le creatività pubblicitarie catturano le persone? Si fermano almeno 3 secondi?

Questo è uno dei primi dati da controllare sui backend delle piattaforme pubblicitarie. Come abbiamo detto anche nel nostro articolo Video social: un “Must have” per il social media marketing, i primi 3 secondi fanno la differenza tra un filmato di successo e un flop.

A maggior ragione se stiamo parlando di una clip per una campagna pubblicitaria per trovare nuovi clienti: qui i primi 3 secondi sono davvero decisivi e definisco l’Hook Rate della tua video ads Facebook, YouTube, etc.

Se stai riuscendo a fermare le persone dallo scroll o dello skip, hai già fatto un buon lavoro con la creazione del tuo contenuto di advertising video, questo è il primo passo verso un buon risultato.

2. Il video è interessante? Quanti lo guardano fino al 50/75%?

Una volta controllato l’hook rate dei primi 3 secondi del tuo contenuto, un altro punto importante da analizzare è la qualità della tua video ads in relazione al tuo target.

Per farlo, una metrica importante da guardare è la % di visualizzazione del video, da rapportare con il dato precedente.

Questo confronto è molto utile soprattutto per aiutarti a capire quanti utenti perdi a ogni passaggio.

Solo così, grazie ai dati, potrai capire davvero la qualità del contenuto che hai realizzato per il tuo advertising video.

Analizzare le percentuali ci dice se abbiamo creato uno storytelling di valore all’interno del nostro contenuto, se risponde a domande/dubbi reputati interessanti dal nostro target e se il video è capace di coinvolgere le persone a cui l’algoritmo ha deciso di mostrarlo dopo averlo analizzato (o in base al nostro targeting).

video ads - metriche facebook per video

3. L’Ads Video stimola azioni? Quanti utenti vanno ad approfondire proseguendo nella CTA?

Considera ad esempio il video di un rasoio, i primi 3 secondi ti fanno capire di cosa si tratta, il resto del video ti dà dettagli, ti trasmette soluzioni, probabilmente anche emozioni e ti racconta la storia di come anche tu, proprio con quello strumento, potresti cambiare e migliorare la percezione di te o migliorare il tuo aspetto…

Però poi scrolli e non clicchi sul pulsante con la CTA – l’invito all’azione (che magari ti porta ad acquistare il prodotto).

Non è del tutto un Game Over, perché comunque una comunicazione di questo tipo contribuisce alla Brand Awareness e porta l’utente ad intraprendere il percorso (funnel?) che vuoi tu.

Però la costante mancata azione concreta, ci può far capire qualcosa di importante: 

  • Il pubblico scelto è errato oppure il video non è abbastanza chiaro agli “occhi” del software di machine learning, per questo lo sta mostrando a persone non in target, perché gli mancano dei dettagli. Oppure potrebbe trattarsi di un video a un target utente “freddo”, che è ancora in fase di primissima informazione.
  • L’angolo scelto per fare advertising video e il relativo trigger non sono efficaci sul target di riferimento, funzionano solo come “semplici acchiappa like/visualizzazioni” o brand awareness.
  • Il contenuto della tua video ads non risponde ai dubbi principali, non risolve i blocchi all’acquisto o non riesce a smontare alcuni preconcetti dei potenziali clienti.

Alcune cose che puoi considerare: valutare il video che hai fatto tenendo conto di quanto sia chiaro e immediato; testare altri ganci o risposte a dubbi e domande diverse; analizzare nuovamente e se serve rivedere il target di riferimento cercando sui social, sulle piattaforme di e-commerce o sui motori di ricerca e capire cosa cerca, in che modo, per quali motivi e quali dubbi ha.

Attenzione però: queste considerazioni sono valide in linea teorica, ma bisogna considerare anche eventuali aspetti legati alla debolezza del brand, alla scarsa fattura tecnica del video.

4. Il video attira traffico di qualità? Come si comportano gli utenti sul sito?

Dopo aver visto le metriche importanti da considerare sulle piattaforme social, ora cerchiamo di capire se la nostra campagna di advertising video attira traffico di qualità oppure no.

Per farlo ci viene in aiuto Google Analytics. In questa fase è importante vedere come si comportano le persone una volta arrivate sul nostro sito.

Per capirlo al meglio bisogna tenere conto della fase del funnel in cui ci troviamo.

Nella fase bottom, i dati più importanti riguardano (quasi sempre, ma non solo) la monetizzazione, nella fase top e mid del funnel ci sono alcuni dati che possono darci buone indicazioni sulla qualità del traffico.

I dati da considerare sono:

  1. Scroll di pagina: possiamo impostarlo a diverse percentuali e messo a confronto con la durata media del coinvolgimento (lo vediamo dopo) ci aiuta a capire quanto sia interessante la pagina di destinazione per chi ci arriva.
  1. Durata media del coinvolgimento: questo può essere visto per singola pagina o per l’intero sito e ci aiuta a capire quanto gli utenti rimangono mediamente su una pagina specifica/sul nostro sito. Per comprendere a fondo poi i comportamenti degli utenti, una soluzione potrebbe essere quella di installare strumenti di tracking dei comportamenti come Hotjar, tool famoso per registrare ciò che viene fatto dagli utenti sul tuo sito, mantenendo la loro privacy.
  1. Numero di pagine visitate: metrica molto utile per comprendere quanto il traffico che arriva in pagina risulti realmente interessato al prodotto/servizio, al brand e a tutto il mondo che gravita attorno ad esso.
  1. Aggiunta al carrello e/o generazione lead: questa è forse la più immediata da leggere e ci restituisce informazioni utili sull’intenzionalità dell’utente. Queste due metriche mostrano la forte propensione verso la conversione.

A questo punto tutto sta a te: analizza le tue video ads YouTube, Faceboook, Instagram, etc; trova cosa blocca i tuoi clienti e capisci come fornire le giuste rassicurazioni, per dimostrare che proprio tu puoi aiutarli a risolvere la loro necessità.

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