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Tutti sappiamo come sia Google, ad oggi, a dettare legge sul web: perciò, chiunque voglia avere una migliore visibilità sulle ricerche degli utenti online deve adeguarsi – che piaccia o meno – alle regole e alle buone pratiche suggerite dal gigante di Mountain View.
Sono tantissime e in continua evoluzione le regolette da seguire; provo comunque a riepilogare quelle che comunemente vengono considerate come principali. Anche in questo nuovo anno, personalmente ripartirei da queste sei…
Visibilità su Google: 6 regole principali
1. Contenuti di qualità: la qualità dei contenuti, la ricchezza e l’attualità delle informazioni che fornite rimangono sempre e comunque il principio cardine attraverso il quale scalare i risultati dei motori di ricerca. Non siate ripetitivi, non copiate: individuate buone fonti in relazione ad argomenti che vi appassionano. Non è sempre semplice, lo so, ma è la via che vi garantisce risultati.
2. Meta tags, headings e parole chiave. Sono sempre e comunque fattori fondamentali da cui partire. Individuate una query di ricerca interessante per voi, ricercata dagli utenti (usate lo strumento di pianificazione delle parole chiave di Google Adwords per capire cosa “tira”, ad esempio) e utilizzatela, senza abusarne nel titolo del vostro post o pagina, nel title, nella meta description e senza ombra di dubbio nel testo (possibilmente nelle prime due righe del testo).
Utilizzate correttamente gli headings in ogni pagina o articolo (guardate qui – punto 5 della lista).
3. Author Rank: per Google, i contenuti di qualità passano da autori la cui autorevolezza è riconosciuta. Per questo motivo Google ha introdotto il programma di Authorship, con il quale potete collegare la vostra pagina Google Plus con i contenuti testuali che scrivete. Ultimamente c’è stato però un giro di vite: Google sta riducendo il numero dei vari Author visibili con foto in SERP, fino ad arrivare ad una riduzione dichiarata attorno al 15% (mostrando solo quelli più rilevanti e che più sono influenti su Google Plus).
Il risultato “esteriore”, per chi non lo sapesse, è infatti costituito da quell’immagine che appare talvolta in SERP, a fianco dei vari link, quando effettuate una ricerca; concretamente, invece, l’authorship vi porterà un miglior CTR, visibilità e visite. Non vado oltre con le spiegazioni: se volete approfondire l’argomento, leggete questo bel post su Tagliaerbe.
4. Google Plus: sempre più emergente, il Social Network di Google introduce la Social Search e il Social Adv. Con la Social Search, i contenuti pubblicati su Google Plus appaiono sulla pagina dei risultati di ricerca di Google; con la Social Adv faranno bella mostra di se’ alcuni contenuti di G+ “a mo’ di banner” in altri siti, quindi esternamente al circuito Google.
5. Link Building: il tanto bistrattato link building è in realtà ancora piuttosto importante nel determinare la visibilità di una url su Google. SearchMetrics ha pubblicato questa scala dei fattori di posizionamento. 2 cose importanti:
6. Social Share: c’è chi non è poi così tanto d’accordo con Search Metrics ma è innegabile che la mole di condivisioni Social possa influenzare la visibilità su Google, seppur minimamente e nel tempo per ogni azione sociale effettuata.
Conoscete altri principi fondamentali da seguire per avere una migliore visibilità su Google?
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