lavorare-con-i-social

Lavorare con i social media: competenze e professionismo

data articolo
visite articolo

Oggi voglio provare a raccontare – in punta di piedi – cosa significa lavorare con i social media, nascondendo tra le righe un po’ della mia esperienza personale. Professionisti o meno, si tratta di un bel lavoro, dinamico, che può essere ascritto a quella categoria di lavori del web o di lavori intellettuali, per usare macro-categorie sociologiche, slegati da attività fisiche e statiche. Una interpretazione corretta ma parziale. Vediamo quali caratteristiche e quali competenze deve maturare un professionista che ambisce a lavorare con i social media.

Fare il Social Media Specialist è sicuramente il sogno di molti, un “bel lavorare”, che ben interpreta – il più delle volte – quell’ozio creativo che muove gran parte della (post)moderna economia della conoscenza. D’altro canto, però, è necessario pensare ai social media come strumenti professionali da usare in modo artigianale, canali strategici che possono fare la differenza se usati con cognizione di mezzo all’interno della comunicazione aziendale. Sul tema, Skande offre consigli preziosi e una bella infografica su come creare contenuti di successo. Personalmente ho pensato, invece, ad un semplice schema, non un percorso ma un patchwork di competenze orizzontali (mansioni, conoscenze) e verticali (vision, responsabilità), che possono descrivere l’evoluzione del social work e non solo.

Competenze orizzontali

  • Conoscenza del mezzo. Conoscere tools e piattaforme è molto importante per chi lavora con i social media (e nel web in generale). Saper usare uno strumento non significa solo conoscere regole, usi e applicazioni ma sapersi muovere, valutare dati e prevedere comportamenti sociali.
  • Aggiornamento costante. Per chi intende fare il lavoro del “social media qualcosa” l’aggiornamento costante è d’obbligo. Ogni giorno ci sono modifiche e novità da apprendere, che possono essere impiegate per migliorare e analizzare la propria attività sviluppando i presidi.
  • Interpretazione. Avere uno sguardo sul mondo è molto importante anche sui social, dove frammenti sociali vengono postati e re-interpretati in continuazione. È necessario creare conversazioni e oggetti sociali, guardando ogni giorno con occhio clinico e critico il proprio lavoro e quello degli altri. All’interno di un’agenzia o di un’azienda, sarete chiamati a prendere decisioni in merito a cosa pubblicare, quale stile e tono di scrittura utilizzare, quale grafica/campagna per lanciare un evento, quale strumento per  ottenere conversione. Elementi cruciali, da decidere assieme al team di comunicazione creando un piano editoriale dedicato.
  • Sensibilità. Gestire una community significa stimolare, monitorare e gratificare i propri fan/follower attraverso il principale strumento a propria disposizione: i contenuti. In primis è utile conoscere i temi di riferimento e non perdere la calma davanti a commenti negativi o richieste improbabili. In questi casi è bene ricorrere ad alcune semplici regole di social customer care.

Competenze verticali

  • Capacità di analisi. Analizzare significa confutare dati per ottenere risultati e previsioni attendibili. La capacità d’analisi è un processo collegato a questo meccanismo, che diventa qualità personale nell’immaginare situazioni partendo da uno scenario fatto di numeri e strumenti. Pensare alle soluzioni, è un’abilità più che una competenza, ma può essere allenata partecipando a brainstorming e svolgendo analisi strategiche di diversa natura e con obiettivi differenti.
  • Capacità di sintesi. I 140 caratteri di Twitter ci hanno insegnato il valore della densità del contenuto. “Breve ma significativo” funziona sui social network, ma cosa vuol dire? Notiziabile, incisivo, con un richiamo all’azione, ma anche utile, essenziale e altamente informativo. Caratteristiche impiegate nella scrittura di un post, nella gestione di un blog, nella stesura di piani operativi o linee editoriali. La semplificazione è inoltre utile per organizzare lavoro e mansioni coordinando più progetti. Questa sintesi deve essere però densa, quindi organizzata e piena di significato, senza lasciare nulla al caso.
  • Progettualità.  Costruire un progetto, farlo partire e controllarlo passo per passo, sono tutte fasi che richiedono più competenze manageriali. Bisogna definire gli obiettivi (lead, storytelling, visibilità), le metriche  (visite, fan, conversioni), gli strumenti e il team per raggiungerli. Al contempo è fondamentale saper comunicare, controllare l’avanzamento, valutare costi e qualità del lavoro. Queste sono alcune abilità e alcuni passaggi chiave, a cui un project manager deve prestare particolarmente attenzione per costruire e coordinare un progetto più o meno complesso.
  • Vision strategica. Pensare in modo strategico significa mettere in gioco più aspetti interni ed esterni alla persona per delineare una visione d’insieme che ben rappresenta un’ipotesi di scenario futuro. Per alimentare la propria competenza strategica è necessario conoscere obiettivi e strumenti ma soprattutto avere una buona dose di esperienza e competenza del settore e del mercato di riferimento. Attraverso l’analisi e la messa alla prova di casi di studio – positivi e negativi – si sviluppa una strategia, che può essere successivamente affinata e pianificata assieme al proprio team.

Questi due livelli sono connessi e possono essere sviluppati attraverso esperienza, studio e confronto quotidiano. Esistono diversi lavori basati sui social media: copy, analyst, seo, community manager, social strategist. Una serie di figure che si muovono all’interno di questo schema per costruire attività e sinergie, rincorrendo risultati e conversioni. Sta a voi scegliere il ramo che più vi interessa, magari iniziando con uno stage in un posto dinamico o con l’apertura di un blog. Per lavorare in questo ambiente, specialmente in proprio, bisogna coltivare relazioni – anche offline – ed è comunque necessaria una conoscenza e una visione d’insieme. Essere specializzati è importante, ma spesso le imprese ricercano figure ibride, che abbiano una discreta competenza di tutti questi micro-mondi del web.

Per concludere esistono tre aspetti, forse i più importanti, per una persona che lavora con i social a tutti i livelli: passione, organizzazione e determinazione.
Quindi, non state seduti sugli allori, la professionalità va coltivata ogni giorno,
in questo mestiere non si è mai arrivati, per fortuna..

scritto da

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Bee Social Srl userà le informazioni che hai fornito per l'invio di newsletter informative, con aggiornamenti di settore o per finalità di marketing.

Per favore facci sapere le tue preferenze: