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Blog aziendale? Si, purché si rispettino 9 condizioni

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In azienda il dibattito sul “perché aprire un blog aziendale” è spesso acceso. I fautori del no portano argomenti non sempre facili da contraddire:

Perché farlo? Non abbiamo nulla da dire, produciamo rondelle! / Abbiamo (troppe) altre cose più importanti da fare!

Potrebbe anche essere vero ma non osserverei la questione partendo dalla tipologia di produzione, dalle dimensioni dell’azienda o dalle priorità. E’ innegabile, ad esempio, che il più popolato punto di incontro, oggi, tra domanda e offerta sia internet. Pertanto occorre adottare una serie di strategie online ragionate, non “fatte tanto per…”.

Confrontandomi con esperti del web navigati, emerge forte in linea generale che alla domanda “Blog aziendale: si o no?” la risposta sia un SI*, con l’asterisco: risposta positiva, purché… Queste condizioni sono premesse fondamentali all’apertura di un blog aziendale e dunque anche al suo successo.

Ma andiamo con calma. Vediamo prima perché ha senso aprire un blog aziendale.

Perché aprire un blog aziendale

Da quanto visto sopra quindi, blog / area news possono essere un punto centrale per una strategia aziendale online. Il blog aziendale può davvero essere l’anima di un sito statico. Ma non c’è solo questo motivo a favore del si (si è capito che sono favorevole?). Vediamoli…

Per comunicare più efficacemente i valori dell’azienda

Tanto per cominciare, comunicazione curata e costante online significa percezione – da parte degli utenti – di un’azienda viva e attiva, in salute, che ha cura per ciò che fa e comprensione piena di ciò che il brand vuole esprimere. Comunicazione dei propri valori aziendali, di vittorie e sconfitte, di innovazione e attività mese per mese (le fiere, tanto per fare un esempio banale), dei propri dipendenti, di buone pratiche italiane ed estere nel settore di appartenenza, degli obiettivi futuri. Gli argomenti non mancano.

Per costruire un dialogo

Non solo comunicazione da azienda a consumatore, ma dialogo, a due vie. Compito del marketing è quello di indurre nuovi bisogni ma, ancora prima, di capire i bisogni esistenti di clienti e potenziali clienti. I canali online permettono il dialogo, cosa non possibile con i media tradizionali.

Per dare voce ai dipendenti

Fondamentale, perché l’azienda è fatta di persone che possono avere molto da dire. Anche i clienti sono persone che, consciamente o inconsciamente, sono curiosi di capire chi c’è dietro ad un servizio-prodotto e che tipo di lavoro viene portato avanti giorno per giorno. Le persone hanno potere di convincimento, riescono a dare garanzie che si estendono al prodotto di un’azienda.

Per attirare l’attenzione dei motori di ricerca

Bisogna ricordarsi, ad esempio, che Google ama e premia nella pagina dei risultati di ricerca i siti costantemente e frequentemente aggiornati – e non potete rinnovare settimanalmente le pagine di servizio, prodotto, clienti e presentazione aziendale (come fate?!). Questo è solo uno dei tanti aspetti per avere visibilità su Google, ma è certamente tra i più rilevanti.

Si al blog aziendale, purché...

(Come far funzionare un blog aziendale)

I motivi per attivare un blog aziendale ci sono tutti, ma la vera questione è individuare le condizioni da rispettare necessariamente, affinché non si vanifichino gli sforzi fatti. I “purché” sono molti e molto ingombranti…

1) –> Purché ci siano obiettivi chiari: qual è il fine del nostro blog aziendale?

2) –> Purché ci sia una strategia di fondo: come vogliamo arrivare a coronare i nostri obiettivi?

3) –> Purché sia trattato come un altro asset aziendale. Blog e Social Media non sono (solo) una moda. Sono un ottimo referral di visite di utenti che arrivano sul sito dell’azienda, va bene, ma un’azienda deve puntare al profitto, perciò oltre ad obiettivi e strategia serve considerare anche un budget da investire e conseguentemente un ROI, ossia un ritorno dell’investimento.

4) –> Purché non diventi uno spammatoio di comunicati stampa e presenza a fiere. I lettori vogliono contenuti utili, originali, curiosi, freschi! Usare nuovi media con modalità vecchie e stravecchie porta solo a perdite di tempo.

5) –> Purché generi valore per il lettore: è una diretta conseguenza del punto precedente. Un blog aziendale deve cercare di:

  • dare soluzioni ai problemi dei propri utenti;
  • fidelizzare i nuovi visitatori in visitatori di ritorno (con strategie di retention, sfruttando i Social Media o la newsletter aziendale);
  • convertire i visitatori di ritorno in clienti: questo sarebbe un obiettivo finale ideale.

6) –> Purché non si pensi “eh ma i concorrenti ci copiano se parliamo di questo o di quell’altro, se mettiamo le foto”... Questa frase mi fa male alle orecchie e la sento continuamente. Rimango basito, per me è praticamente paura, codardia, scarsa fiducia nei propri mezzi e nella programmazione aziendale.

Una cosa la so per certo: non si genera valore per gli utenti né si costruisce la propria notorietà di marca “non facendo”, per paura di essere copiati.

Chi vi copia arriverà sempre secondo

7) –> Purché l’azienda sia pronta al confronto e al dialogo. Se c’è apertura mentale non ci sono problemi: potete aprire anche un canale YouTube, fare podcast, inventarvi qualunque via di comunicazione. E’ una questione di approccio, bisogna lavorare prima su quello, solo poi si sceglie lo strumento adatto per comunicare.

8) –> Purché abbiate costanza: scrivere su base settimanale, con impegno e ricerca sfidante di argomenti forti.

9) –> Purché umanizziate, come accennato prima. Le persone dovrebbero venire prima del marchio aziendale. Anche i lettori sono persone che hanno bisogni ma vogliono identificarsi, vivono di emozioni e hanno bisogno di essere rassicurate nelle loro scelte.

Qualche considerazione, qualche strumento

Io sono a favore del blog aziendale interno al sito corporate: gli utenti arrivano direttamente nel cuore web del brand, la conversione per l’azienda mi sembra più vicina. Al tempo stesso, un blog esterno è maggiormente slegato dal brand e acquisisce maggiore fiducia da parte dei lettori. Si può fare qualche esperimento con strumenti esterni offerti gratuitamente, qualche esempio banale e super conosciuto:

  • WordPress
  • Tumblr
  • Medium (questo ultimamente è di gran moda)

Potrebbero essere una buona via nel momento in cui il sito corporate non è in grado di accogliere un blog interno perché è vecchio, da rifare, etc. In questi casi, forse sarebbe il caso di concentrare gli investimenti sul sito istituzionale, che a mio avviso deve rimanere sempre il fulcro degli sforzi di web marketing (non il blog, non i Social Media).

Che ne pensate?


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