Lo stravolgimento che ha colto qualunque attività economica (e chiunque) negli ultimi 2 mesi impone delle riflessioni a livello di strategia di marketing e, in generale, di business.
Uno dei primi pensieri in una fase di profondissima crisi economica va necessariamente alla gestione delle spese: cosa è veramente indispensabile per il successo di un’attività online? E ancora: come riconfigurare tutte le attività di comunicazione e marketing che fino a pochi mesi fa si facevano quasi soprappensiero?
“Lo fanno anche i miei concorrenti”…”Bisogna per forza esserci su Facebook”… Erano tutte azioni fatte in molti casi “perché di si”, perché è la prassi, senza tanto rifletterci.
Proprio a proposito di strategia di comunicazione, cosa è meglio fare? Come cambiare, ad esempio, la propria strategia di Social Media Marketing di fronte a periodi tesi e di ardua interpretazione come questi? Affrontare o non affrontare temi legati alla pandemia, al covid-19, alle limitazioni della libertà personale o a qualunque problema collegato alla crisi (qualunque essa sia) in corso?
Come impostare la propria comunicazione durante periodi di crisi
💙 Ripartire dai propri messaggi di fondo
Innanzitutto, questa crisi ha visto un aumento esponenziale dell’uso dei Social Network da parte degli utenti: questo hype va in qualche modo cavalcato, ma sempre in maniera virtuosa e coerente ai messaggi tipici del brand.
È un’occasione non tanto per spingere nuove collezioni o prodotti (i potenziali compratori sono insicuri o non possono usufruire dei servizi, vedasi il caso svedese, nonostante il lockdown blando), ma per parlare di valori, storia, concetti alla base della produzione di prodotti e servizi, di sostenibilità.
Insomma “la comunicazione per la comunicazione”, in pura chiave brand awareness.
🛍 La leva promozionale in un periodo di grande attenzione alle spese
Ad ogni modo, se vendi un prodotto online puoi comunque provare a lanciare promozioni a sostegno delle vendite. Un’indagine di GlobalWebIndex ha rilevato che oltre il 75% degli utenti ha apprezzato moltissimo il lancio di offerte speciali a sostegno dei consumi: forse un dato quasi ovvio a sensazione, ma è una percentuale alta che potrebbe essere quindi più convinta a scegliere la tua offerta, nonostante il periodo di incertezza.
In generale, soprattutto le azioni di fidelizzazione verso clienti pre-esistenti sono una grande occasione per far sentire un minimo di “vicinanza” (per quanto commerciale), quanto meno utile alle persone per poter risparmiare in un momento finanziariamente e psicologicamente difficile.
🤝 La valenza sociale delle iniziative di un’azienda
Non solo vendite, però. L’aspetto sociale di cui può farsi carico un’azienda (che ha fondi da poter investire) è sempre cruciale:
politiche verso la tutela dei dipendenti;
scontistiche anche forti a favore dei consumatori;
forte accento sulla scelta di fornitori locali;
in generale, qualunque ricaduta verso il “local” è apprezzata (si pensi a possibili raccolte fondi o contributi alla comunità, sia finanziariamente sia in termini di contributi di prodotti, cibo, etc).
Azioni di questo genere rimangono sempre e comunque azioni positive, che possono e devono sottolineare il fatto che dietro ad ogni brand ci sono delle persone solidali, che hanno totalmente a cuore l’ambiente e il contesto in cui crescono.
In generale, lato business avrebbe tanto tanto senso ripensare totalmente i propri processi, le proprie decisioni: in chiave ambientale, in chiave di relazione con le persone fautrici del successo dell’azienda stessa, siano esse collaboratori, fornitori, clienti. In una frase ad effetto, ma in cui credo molto: far si che questa esperienza non venga dimenticata e possa essere una vera lezione che stravolge i paradigmi di azione e pensiero, anche quando sarà tutto finito.
Anche un’azienda può decidere di stravolgersi e la comunicazione sui Social è il primissimo canale in cui cominciare a dimostrarlo (non dico “raccontarlo”, dico volutamente “dimostrarlo”).
Empatia e sensibilità sono quindi due fattori chiave, ma non devono esserlo “di facciata”, ma necessariamente sostenuti da azioni tangibili e comunicate con forza.
👉 Senso di normalità
Ok la crisi è evidente e non ha senso far finta che vada tutto bene. Però non bisogna nemmeno dimenticare che le persone sono già bombardate di notizie spesso “eclatanti”, composte per suscitare clamore, click e condivisioni. Inutile dire che spesso sono notizie da parte di quotidiani e testate online “pompate”, che fanno leva sulla paura.
Per questo motivo non è il caso che anche le aziende si occupino di trattare certi temi; meglio concentrarsi su ciò che di positivo possono fare per le persone e sui propri punti di forza. Un brand può interpretare valori e speranze, può incarnare facilmente desideri e motivazioni… meglio dunque i messaggi positivi, rispetto alla cronaca spietata della realtà, comunicando anche un senso di normalità, per la serie: “ok la crisi, ma si può essere comunque felici, oggi”.
✋ Metti pure in pausa KPI e Vanity Metrics
Questi mesi sparigliano il mazzo delle osservazioni in merito a coinvolgimento sulle pagine, su crescita fan e follower, su quanto i Social possano effettivamente contribuire a vendite e richieste di informazioni. È puro esercizio statistico confrontare i dati di questi mesi con quelli precedenti o con quelli dello stesso periodo dell’anno scorso.
Semmai può essere un esercizio interessante per vedere come cambiano i livelli di interazione durante periodi di crisi (così da mettere in campo un piano strategico per contenere i problemi in futuro).
Hai esperienza di altri modi per fare un uso corretto della comunicazione sui Social Network e in generale, durante un periodo di crisi generalizzata? Commenta o scrivici!
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Lo stravolgimento che ha colto qualunque attività economica (e chiunque) negli ultimi 2 mesi impone delle riflessioni a livello di strategia di marketing e, in generale, di business.
Uno dei primi pensieri in una fase di profondissima crisi economica va necessariamente alla gestione delle spese: cosa è veramente indispensabile per il successo di un’attività online? E ancora: come riconfigurare tutte le attività di comunicazione e marketing che fino a pochi mesi fa si facevano quasi soprappensiero?
Proprio a proposito di strategia di comunicazione, cosa è meglio fare? Come cambiare, ad esempio, la propria strategia di Social Media Marketing di fronte a periodi tesi e di ardua interpretazione come questi? Affrontare o non affrontare temi legati alla pandemia, al covid-19, alle limitazioni della libertà personale o a qualunque problema collegato alla crisi (qualunque essa sia) in corso?
Vediamo qualche buona pratica a cui ispirarsi…
Leggi anche
Come impostare la propria comunicazione durante periodi di crisi
💙 Ripartire dai propri messaggi di fondo
Innanzitutto, questa crisi ha visto un aumento esponenziale dell’uso dei Social Network da parte degli utenti: questo hype va in qualche modo cavalcato, ma sempre in maniera virtuosa e coerente ai messaggi tipici del brand.
È un’occasione non tanto per spingere nuove collezioni o prodotti (i potenziali compratori sono insicuri o non possono usufruire dei servizi, vedasi il caso svedese, nonostante il lockdown blando), ma per parlare di valori, storia, concetti alla base della produzione di prodotti e servizi, di sostenibilità.
Insomma “la comunicazione per la comunicazione”, in pura chiave brand awareness.
🛍 La leva promozionale in un periodo di grande attenzione alle spese
Ad ogni modo, se vendi un prodotto online puoi comunque provare a lanciare promozioni a sostegno delle vendite. Un’indagine di GlobalWebIndex ha rilevato che oltre il 75% degli utenti ha apprezzato moltissimo il lancio di offerte speciali a sostegno dei consumi: forse un dato quasi ovvio a sensazione, ma è una percentuale alta che potrebbe essere quindi più convinta a scegliere la tua offerta, nonostante il periodo di incertezza.
In generale, soprattutto le azioni di fidelizzazione verso clienti pre-esistenti sono una grande occasione per far sentire un minimo di “vicinanza” (per quanto commerciale), quanto meno utile alle persone per poter risparmiare in un momento finanziariamente e psicologicamente difficile.
🤝 La valenza sociale delle iniziative di un’azienda
Non solo vendite, però. L’aspetto sociale di cui può farsi carico un’azienda (che ha fondi da poter investire) è sempre cruciale:
Azioni di questo genere rimangono sempre e comunque azioni positive, che possono e devono sottolineare il fatto che dietro ad ogni brand ci sono delle persone solidali, che hanno totalmente a cuore l’ambiente e il contesto in cui crescono.
In generale, lato business avrebbe tanto tanto senso ripensare totalmente i propri processi, le proprie decisioni: in chiave ambientale, in chiave di relazione con le persone fautrici del successo dell’azienda stessa, siano esse collaboratori, fornitori, clienti. In una frase ad effetto, ma in cui credo molto: far si che questa esperienza non venga dimenticata e possa essere una vera lezione che stravolge i paradigmi di azione e pensiero, anche quando sarà tutto finito.
Anche un’azienda può decidere di stravolgersi e la comunicazione sui Social è il primissimo canale in cui cominciare a dimostrarlo (non dico “raccontarlo”, dico volutamente “dimostrarlo”).
Empatia e sensibilità sono quindi due fattori chiave, ma non devono esserlo “di facciata”, ma necessariamente sostenuti da azioni tangibili e comunicate con forza.
👉 Senso di normalità
Ok la crisi è evidente e non ha senso far finta che vada tutto bene. Però non bisogna nemmeno dimenticare che le persone sono già bombardate di notizie spesso “eclatanti”, composte per suscitare clamore, click e condivisioni. Inutile dire che spesso sono notizie da parte di quotidiani e testate online “pompate”, che fanno leva sulla paura.
Per questo motivo non è il caso che anche le aziende si occupino di trattare certi temi; meglio concentrarsi su ciò che di positivo possono fare per le persone e sui propri punti di forza. Un brand può interpretare valori e speranze, può incarnare facilmente desideri e motivazioni… meglio dunque i messaggi positivi, rispetto alla cronaca spietata della realtà, comunicando anche un senso di normalità, per la serie: “ok la crisi, ma si può essere comunque felici, oggi”.
✋ Metti pure in pausa KPI e Vanity Metrics
Questi mesi sparigliano il mazzo delle osservazioni in merito a coinvolgimento sulle pagine, su crescita fan e follower, su quanto i Social possano effettivamente contribuire a vendite e richieste di informazioni. È puro esercizio statistico confrontare i dati di questi mesi con quelli precedenti o con quelli dello stesso periodo dell’anno scorso.
Semmai può essere un esercizio interessante per vedere come cambiano i livelli di interazione durante periodi di crisi (così da mettere in campo un piano strategico per contenere i problemi in futuro).
[A proposito di KPI e ROI, leggi questo articolo dal nostro blog]Hai esperienza di altri modi per fare un uso corretto della comunicazione sui Social Network e in generale, durante un periodo di crisi generalizzata? Commenta o scrivici!
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