La maggior parte dei business ha una caratura “locale”, nel senso che trae la maggior parte dei propri clienti da una zona geograficamente circostante. Tale mercato, spesso, non viene sufficientemente ben mirato in tutti gli sforzi di digital marketing, causando notevoli perdite di opportunità.
Come le piccole attività possono intercettare nuovi clienti su Google? Ci sono svariati modi a bassissimo costo.
A volte, infatti, non si dà sufficiente attenzione a quell’insieme di micro-azioni necessarie per intercettare il potenziale pubblico locale.
Ecco una checklist da seguire per sfruttare tutte le chance di business attorno a te…
4 vie per trovare clienti “locali”… online
Inserisci il tuo sito in directories / siti web / profili locali
Tutto ciò che ha un’accezione “locale” va bene: curare i dettagli significa anche essere presenti e pervasivi con le proprie informazioni e la propria professionalità in questo genere di presidi, che si tratti di directories (tipo i siti verticali legati a certi settori in cui trovare professionisti), altri siti generalisti o blog locali con cui fare networking o pseudo-Social Network come Google My Business (è veramente definibile “Social Network”? Mi sa di no!).
Soprattutto Google My Business richiede una gestione che si avvicina sempre più a quella che si dedica alla pagina fan su Facebook, per via del forte impatto che può avere in SERP quando si tratta di intercettare utenti in una fase transazionale, cioè ormai prossima all’acquisto.
Su Facebook c’è naturalmente un maggiore focus sui contenuti dedicati all’intrattenimento, ma proprio in virtù della sempre minore visibilità che Facebook offre alle fanpage che è bene cominciare a redistribuire le risorse anche su altri canali di comunicazione, specie se sono così “pragmatici” e concreti come Google My Business.
Con l’introduzione dei post temporanei o delle “Questions & Answers” (una specie di FAQ), poi, anche My Business permette maggiori possibilità di creare contenuti di valore e innescare un confronto con il vasto pubblico che affolla Google.
Lo strumento, quindi, si evolve: non è più solo una semplice scheda in cui vedere gli orari e dove si trova l’attività sulla mappa…
Ecco un report mensile di un’attività che gestiamo come Bee Social su Google My Business: per un’attività locale inserita in una città con meno di 50.000 abitanti, quasi 4000 persone intercettate tramite la scheda sono numeri che possono fare la differenza, oltre ad essere una fonte di referral verso il sito da non sottovalutare.
L’Underdog: Bing Places for Business!
Uno strumento in tutto analogo è Bing Places for Business: finalità e funzionalità pressoché identiche, però disponibili sulle mappe di Bing (Microsoft Edge e il dannato Microsoft Explorer, tanto per citare due esempi, non sono da dimenticare).
Non lo sottovaluterei, il perché è dettato dai numeri:
negli USA è usato da oltre il 33% degli utenti web;
in Europa: dal 26% degli utenti in UK; dal 19% in Francia; dal 9% in Italia
I numeri, peraltro, sono destinati a crescere poiché Bing è integrato in Windows 10 (la diffusione di Bing è cresciuta globalmente di circa un 30%). Fonte: www.windowsblogitalia.com/2017/07/bing-italia/
Proprio perché non ancora così diffuso, può essere un’opportunità in più, non presidiata dalla concorrenza…
In title, tag alt delle immagini e meta description hai l’occasione di far intuire ai tuoi utenti ma specialmente a Google in che area operi, oltre a trasmettere di cosa ti occupi. Soprattutto nel title si dovrebbe riuscire a condensare in circa 60 caratteri:
il Cosa
il Come
il Dove
il Perché (= cosa ti differenzia dagli altri)
Se posizionarsi in query redditizie e “mainstream” può essere complesso, al contrario ottenere un bel vantaggio su SERP anche strettamente geolocalizzate costituisce un vantaggio competitivo talvolta scarsamente rilevabile da Analytics ma evidente dal punto di vista del business (per la serie: poche visite in più, ma ad alto tasso di conversione).
Di cosa parli nel tuo sito?
A livello di contenuti – sia in aree news che in pagine maggiormente istituzionali – ci si concentra sovente sul servizio o prodotto in sé (e quanto si è bravi a farlo), sottovalutando tutta quella serie di interrogativi specifici che gli utenti residenti in una certa zona tendono a rivolgere a Google.
Ma dove trovare ispirazione per intercettare queste necessità strettamente geolocalizzate? Ecco qualche spunto:
Strumento di pianificazione delle parole chiave in Google Adwords (con ricerca geolocalizzata)
Google Suggest (con ricerca geolocalizzata)
L’area Questions & Answers presente nella tua pagina Google My Business o in pagine My Business della concorrenza: quest’area riporta le domande degli utenti, quindi è uno specchio fedelissimo di quello che cercano gli utenti in uno scenario solitamente settoriale e locale.
Qualunque domanda pervenuta da utenti a business locali e visibile online (fosse anche una pagina fan di un’attività locale).
“Vivere il territorio”
Con questa espressione stra-usata intendo semplicemente qualunque azione con riscontri diretti (online) in un’area locale ristretta, che si traduce in presidiare in qualche modo siti web locali. In qualunque modalità, guest post inclusi o sponsorizzando eventi locali.
Alla fine l’online è un mondo virtuale che riflette ciò che avviene nella vita reale: online e offline sono ormai sempre meno distinguibili…
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La maggior parte dei business ha una caratura “locale”, nel senso che trae la maggior parte dei propri clienti da una zona geograficamente circostante. Tale mercato, spesso, non viene sufficientemente ben mirato in tutti gli sforzi di digital marketing, causando notevoli perdite di opportunità.
Come le piccole attività possono intercettare nuovi clienti su Google? Ci sono svariati modi a bassissimo costo.
A volte, infatti, non si dà sufficiente attenzione a quell’insieme di micro-azioni necessarie per intercettare il potenziale pubblico locale.
Ecco una checklist da seguire per sfruttare tutte le chance di business attorno a te…
4 vie per trovare clienti “locali”… online
Inserisci il tuo sito in directories / siti web / profili locali
Tutto ciò che ha un’accezione “locale” va bene: curare i dettagli significa anche essere presenti e pervasivi con le proprie informazioni e la propria professionalità in questo genere di presidi, che si tratti di directories (tipo i siti verticali legati a certi settori in cui trovare professionisti), altri siti generalisti o blog locali con cui fare networking o pseudo-Social Network come Google My Business (è veramente definibile “Social Network”? Mi sa di no!).
Soprattutto Google My Business richiede una gestione che si avvicina sempre più a quella che si dedica alla pagina fan su Facebook, per via del forte impatto che può avere in SERP quando si tratta di intercettare utenti in una fase transazionale, cioè ormai prossima all’acquisto.
Approfondisci anche “Vendere prodotti e servizi con Google My Business“
Su Facebook c’è naturalmente un maggiore focus sui contenuti dedicati all’intrattenimento, ma proprio in virtù della sempre minore visibilità che Facebook offre alle fanpage che è bene cominciare a redistribuire le risorse anche su altri canali di comunicazione, specie se sono così “pragmatici” e concreti come Google My Business.
Con l’introduzione dei post temporanei o delle “Questions & Answers” (una specie di FAQ), poi, anche My Business permette maggiori possibilità di creare contenuti di valore e innescare un confronto con il vasto pubblico che affolla Google.
Lo strumento, quindi, si evolve: non è più solo una semplice scheda in cui vedere gli orari e dove si trova l’attività sulla mappa…
L’Underdog: Bing Places for Business!
Uno strumento in tutto analogo è Bing Places for Business: finalità e funzionalità pressoché identiche, però disponibili sulle mappe di Bing (Microsoft Edge e il dannato Microsoft Explorer, tanto per citare due esempi, non sono da dimenticare).
Non lo sottovaluterei, il perché è dettato dai numeri:
I numeri, peraltro, sono destinati a crescere poiché Bing è integrato in Windows 10 (la diffusione di Bing è cresciuta globalmente di circa un 30%). Fonte: www.windowsblogitalia.com/2017/07/bing-italia/
Proprio perché non ancora così diffuso, può essere un’opportunità in più, non presidiata dalla concorrenza…
Puoi trovare l’immagine in alta qualità in questa presentazione di advertiseonbing.
Meta Tags Locali
In title, tag alt delle immagini e meta description hai l’occasione di far intuire ai tuoi utenti ma specialmente a Google in che area operi, oltre a trasmettere di cosa ti occupi. Soprattutto nel title si dovrebbe riuscire a condensare in circa 60 caratteri:
Se posizionarsi in query redditizie e “mainstream” può essere complesso, al contrario ottenere un bel vantaggio su SERP anche strettamente geolocalizzate costituisce un vantaggio competitivo talvolta scarsamente rilevabile da Analytics ma evidente dal punto di vista del business (per la serie: poche visite in più, ma ad alto tasso di conversione).
Di cosa parli nel tuo sito?
A livello di contenuti – sia in aree news che in pagine maggiormente istituzionali – ci si concentra sovente sul servizio o prodotto in sé (e quanto si è bravi a farlo), sottovalutando tutta quella serie di interrogativi specifici che gli utenti residenti in una certa zona tendono a rivolgere a Google.
Ma dove trovare ispirazione per intercettare queste necessità strettamente geolocalizzate? Ecco qualche spunto:
“Vivere il territorio”
Con questa espressione stra-usata intendo semplicemente qualunque azione con riscontri diretti (online) in un’area locale ristretta, che si traduce in presidiare in qualche modo siti web locali. In qualunque modalità, guest post inclusi o sponsorizzando eventi locali.
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