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Keyword Density, questa sconosciuta…

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Chi non ha mai pensato alla keyword density durante la stesura di un testo? Un’idea forse vecchia e un po’ superata, dato che riempire il testo di una parola chiave spalmata qua e là è un’ottima via per… farsi penalizzare da Google.

Questa pratica è infatti bollata negativamente da Google (cfr: Keyword Stuffing)

La Keyword Density rappresenta il numero di volte in cui una certa parola chiave è usata in un testo, in relazione al numero totale di parole presenti in quel determinato testo.

Si trovano online vari suggerimenti in tema di Seo Copywriting e densità delle parole chiave: “la keyword density ideale è sul 5%…“; “la keyword density perfetta è 6%, né più né meno“; “la percentuale corretta? Ci si può spingere fino al 10%!“. Contestualmente, online sono fioriti una valanga di tool gratuiti per misurare la densità delle vostre parole chiave all’interno di un testo. Ovviamente non c’è una risposta condivisa rispetto alle percentuali che si leggono, Google non è così semplicemente intelleggibile, per fortuna.

A mettere la parola fine alla questione ci pensa indirettamente anche Moz.com, con un’interessante lista di fattori che determinano il posizionamento. Osserviamola; a fondo lista un paio di considerazioni credo importanti…

Fattori di posizionamento su Google

http://moz.com/search-ranking-factors

fattori di posizionamento google moz

fattori posizionamento google moz 2

fattori posizionamento google moz 3

Qualche motivo per usare i tool di keyword density c’è

Questo listone di fattori di posizionamento ci dice che riempire un testo della parola chiave è di base inutile.

Semmai, ha senso costruire un testo sensato e con una lunghezza tale per cui la query di ricerca possa essere ripetuta al suo interno senza problemi, in maniera armonica e non forzata.

Rimane cosa di buon senso, comunque, posizionare la tal parola – se di vostro interesse – all’interno del titolo, nei meta tags e nelle parti più rilevanti e centrali – a livello di senso – della vostra pagina web.

Perché usare, dunque, i tool di keyword density? Il motivo potrebbe risiedere nella possibilità di individuare  le scelte lessicali e la strutturazione delle pagine web che occupano le migliori posizioni in SERP sulle parole chiave di vostro interesse.

  • Quali scelte hanno fatto?
  • Quali sono le query principali?
  • Quali sono le co-occorrenze? (quali parole è bene associare ad altre parole chiave, all’interno di un determinato contesto semantico? Tornerò sull’argomento..)
  • Come le hanno posizionate nel testo e quanto le hanno ripetute?
  • Quanto lungo è il testo?
  • Come hanno costruito i meta tags?

Tool dicevamo: ce ne sono tanti e tutti analoghi. Personalmente segnalo:

1 Keyword Density Analyzer di SeoBook.com

 

2 Il tool di SeoChat.com

 

Qual è la vostra opinione sul tema? Avete qualche esperienza diretta?

photo credit: Lounge! via photopin cc

2 Commenti

  1. Brutta storia la keyword density.. E ancora piú brutta è la logica di Google. Si densitá, ma non troppo perchè se no ti penalizza..
    Poi vedi articoli scritti in italiacano senza densitá, senza link autorevoli in entrata e in uscita, senza sottotitoli, senza immagini ecc.. con scritte pure cazzate atomiche che si posizionano bene.. Allora? Cos’abbiamo capito Luca?

    1. Ciao Angela! Il fatto è che ci sono troppi fattori, troppe variabili. Magari quegli articoli sono stati scritti anni fa, magari hanno ricevuto molti link… e ora sono lassù e lassù rimangono. :-/

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