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Informativa estesa
Quando facciamo una ricerca su Google, ci aspettiamo che i risultati nella prima pagina soddisfino le nostre aspettative, sappiano rispondere alle nostre domande o che il prodotto/servizio che stiamo cercando compaia tra le prime ricerche, così da non perdere tempo e avere a disposizione tutto nella maniera più comoda e semplice possibile.
Questo è ciò che cerca di fare Google, tramite le sue pagine dei risultati di ricerca (Serp): ossia interpretare precisamente i bisogni degli utenti e fornire “i risultati migliori”, proponendo all’utente contenuti conformi a ciò che ha cercato, suggerendo molti siti web dove poter ricavare informazioni.
Se vuoi approfondire come scegliere le giuste keywords per i tuoi articoli SEO, ne abbiamo parlato in questo articolo.
Tra i vari box e snippet che Google utilizza per comporre i risultati di ricerca, esiste anche l’utilissimo “le persone hanno chiesto anche”, PAA – People Also Ask.
Qui si può trovare una selezione delle richieste più frequenti effettuate dagli utenti sul motore di ricerca, col fine di semplificare e affinare le ricerche, rendendole più semplici e comode.
Si tratta di un’area con un tasso di click da parte degli utenti variabile (secondo studi tra il 3 e il 13%), perché anticipa ulteriori dubbi e ricerche correlate da parte degli utenti.
Prima di entrare a fondo nel capire come funziona questo box informativo Google, bisogna spiegare un po’ meglio cos’è e come funziona la SERP Google.
Sommario
Serp Google, cos’è?
La Serp, il cui acronimo deriva da “Search Engine Result Page”, è quella pagina che compare dopo aver digitato una parola chiave su un motore di ricerca come Google e che mostra risultati pertinenti alle ricerche, alle domande e alle richieste fatte dall’utente.
Google identifica le parole chiave digitate dalla persona nella fase di query (o ricerca) e tramite queste fa in modo di mostrare all’utente tutti quei siti, informazioni o prodotti che rientrano potenzialmente nel suo interesse.
Per ogni pagina inerente alla ricerca effettuata, Google mette a disposizione all’incirca dieci link, ma potenzialmente anche immagini, video, risposte pronte, prodotti, risultati da Google Maps, box informativi…
Bisogna ricordare inoltre che Google si preoccupa anche di personalizzare le Serp in base alle preferenze e alla posizione degli utenti, servendosi della loro geolocalizzazione, del dispositivo in uso (mobile? desktop?) e delle ricerche pregresse.
Se, per esempio, sto cercando un negozio di abbigliamento e mi trovo in zona Torino, le Serp Google mostreranno più facilmente tutti quei negozi che si trovano vicino alla mia posizione, o riferimenti a negozi che ho già visitato online.
Il box “le persone hanno chiesto anche”
Veniamo quindi ora al box “le persone hanno chiesto anche” o PAA (People Also Ask). Dal punto di vista del marketing, proviamo a capire cosa bisogna fare per far finire i tuoi contenuti online proprio all’interno di esso.
Questo riquadro presente nella pagina dei risultati altro non è che un insieme di possibili risposte alle domande più ricercate dagli utenti, prese dalle varie pagine web che si indicizzano su determinate parole chiave.
Può comparire in qualsiasi punto della Serp Google e serve, principalmente, a rendere più pratiche e veloci le ricerche effettuate dagli utenti.
Infatti, le risposte riportate all’interno del box potranno essere in diversi formati come, per esempio, immagini, video o testi.
Il posizionamento all’interno del box PAA è quindi un modo per rendere il tuo marchio o il tuo sito visibile a più utenti.
Adesso dobbiamo chiederci: da dove arrivano le domande che possiamo trovare all’interno del box “le persone hanno chiesto anche”?
Sulla base di questa comprensione, Google crea un elenco delle domande – delle FAQ a tutti gli effetti – poste dalle persone, completandole con una serie di risposte pertinenti da risorse considerate autorevoli.
Google attinge da risorse (ovvero pagine web) che si classificano per queste domande alternative, ma non solo dalla prima pagina dei risultati: se il contenuto è di alta qualità e pertinente alla domanda, il motore di ricerca può potenzialmente attingere anche da siti posizionati in seconda o terza pagina Google.
In teoria, qualsiasi query può attivare la visualizzazione della casella Google People Also Ask, ma l’algoritmo considera anche la posizione, il dispositivo, la cronologia di navigazione web.
Ultimo ma non meno importante, il motore di ricerca tiene conto del contenuto complessivo della SERP che sta mostrando.
Se sei un’azienda locale, è fondamentale ottimizzare la tua presenza online attraverso la creazione e la cura del profilo attività Google, trovi la nostra guida qui.
Di fatto, quindi, non c’è un modo “meccanico” per finire nel box PAA: non ci sono form o richieste da completare.
Semmai ci sono una serie di buone pratiche trasversalmente valide lato SEO e alcuni accorgimenti… Vediamole.
Come provare ad entrare con le tue pagine web nel box “le persone hanno chiesto anche”
Vediamo come aumentare le chance di entrare in questi preziosi box informativi di Google. Se anche non ci riuscissimo, le buone pratiche espresse di seguito sono comunque preziose dal punto di vista SEO.
Controlla le domande frequenti nel tuo settore 🔎
Prima di iniziare a progettare contenuti per il web, fai un po’ di ricerca sulla PAA, su altri motori di ricerca e in generale anche su forum di settore: ti sarà di grande aiuto per arricchire la struttura dei tuoi contenuti web.
Rispondi in modo efficace agli interessi degli utenti 🎯
Rispondendo a tutti gli effetti alle domande che le persone pongono su Google, sui forum e altri motori di ricerca online, i tuoi contenuti diventano più mirati e potranno essere una migliore fonte per gli snippet di Google.
Sviluppando nuovi contenuti che rispondono alle domande che le persone fanno a Google, assicuri la pertinenza per il tuo pubblico.
Adatta i contenuti già esistenti agli interessi degli utenti ♻️
Sviluppa sezioni FAQ nelle pagine web, in questo modo affronterai nelle tue pagine determinati argomenti e sotto-argomenti sempre in modalità domande & risposte, che possono posso essere agevolmente sfruttate anche da Google – oltre che dagli utenti – nei moduli PAA.
I vantaggi di sfruttare il box “le persone hanno chiesto anche”
Maggiore visibilità
Primo e forse punto più ovvio, la sezione “People Also Ask” espande – seppur minimamente -la visibilità dei tuoi contenuti.
Questo offre agli utenti un’altra opportunità di interagire con il tuo sito web, al di là di eventuali link classici già presenti nei risultati di ricerca.
Tieni presente che una volta selezionato il contenuto per una domanda specifica, verrà sempre fatto riferimento a quella risorsa (ovvero il tuo sito web!), anche se non sempre gli utenti cliccheranno necessariamente sul sito di approfondimento.
Ottimizzare la tua posizione in questo box ti permette di avere un’ulteriore chance nella serp Google: se i tuoi contenuti vengono visualizzati in questi box come parte di una ricerca di domande, gli utenti hanno due possibilità di fare clic sul tuo collegamento.
Guida la futura creazione di contenuti
Uno dei motivi per sfruttare questo box è quello di utilizzare le domande correlate per aiutarti a sviluppare nuove idee di contenuto che attireranno il tuo pubblico.
Lo strumento People Also Ask offre quindi anche un modo per scoprire cosa vogliono sapere le persone, guidandoti nei processi di realizzazione di nuovi contenuti (anche per i Social, potenzialmente).
Insomma, i box “le persone hanno chiesto anche” sono utili per tanti motivi: al di là dell’ovvia utilità per gli utenti, rappresentano un’opportunità per chi gestisce siti e blog, in termini di autorevolezza, di tasso di click, di conversioni (vendite, lead, etc), di brand awareness rispetto al pubblico target che si vuole raggiungere, ma anche di approfondimento degli interessi specifici e dettagliati degli utenti target…
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