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La domanda che attanaglia ogni buon esperto di advertising online è “quale sarà call to action più efficace”? A questa domanda possiamo trovare molte risposte e in particolare proveremo a trovare un metodo infallibile per individuare le caratteristiche fondamentali di una buona campagna di social advertising.
Facciamo quindi riferimento trasversalmente a tutte le piattaforme di advertising possibili attraverso i social: Facebook Ads, Twitter Ads, ecc…
L’universo di queste piattaforme è in costante evoluzione a livello di nuove opportunità ma quello che rimane sempre in primo piano è il copy che utilizzeremo per gli annunci e quindi per la call-to-action.
Al fine di ottenere un maggior numero di risultati positivi e di portare l’utente direttamente al nostro obiettivo è opportuno rispondere ad alcune domande che aiuteranno a individuare in modo inequivocabile la giusta call-to-action.
Come individuare la giusta call-to-action
Sei pronto per iniziare questo esercizio?
Materiale necessario: foglio, carta e penna/matita (evitiamo di utilizzare supporti elettronici per un miglior risultato)
Domande:
Iniziando a lavorare sulle parole scritte sul foglio sarà possibile arrivare alla stesura di un buon copy e quindi di una CTA decisamente efficace.
Dalla teoria alla pratica: la call-to-action migliore per il social advertising
Abbiamo visto come sia possibile tramite un semplice esercizio “tirare fuori” molte informazioni che sono fondamentali per l’individuazione di una CTA davvero performante.
Ora è indispensabile capire dove e come inserire una CTA al fine di portare l’utente dove desideriamo.
1. Proporre un’azione all’utente
Questo discende direttamente dal prodotto / servizio che stiamo proponendo e non è altro che un invito a fare qualcosa in particolare. Vediamo alcuni esempi con i quali far iniziare il testo della nostra CTA:
Proporre direttamente l’acquisto di un bene / servizio spesso non porta al risultato sperato in quanto con quel copy non proponiamo una soluzione ad un problema. Nei casi precedenti invece andiamo dritti alla soddisfazione di un bisogno o di una necessità.
2. Non tergiversare
Non tutti hanno il dono della sintesi, ma esso è fondamentale per individuare una CTA efficace.
La regola principale è di scrivere un testo che vada dritto al punto senza possibilità di essere fraintesi.
Esempio: Azienda che offre servizi di mail marketing
Nel primo caso abbiamo un annuncio vago, che dice tutto e niente. Di fatto non è possibile evincerne i vantaggi o comunque non risponde a un problema preciso. Nel secondo caso, invece, rispondiamo esattamente a una precisa necessità –> ottenere un numero maggiore contatti tramite l’invio di newsletter.
3. Focalizzare l’attenzione sui vantaggi
Risulta quindi opportuno aiutarsi con le domande che ci siamo posti in precedenza.
Proponiamo un esempio: Azienda che si occupa di impianti di riscaldamento e vuole far conoscere la propria attività a privati tramite i social.
Si capisce perfettamente che nonostante nel primo caso sia il chiaro obiettivo di decantare l’affidabilità dell’azienda, nell’annuncio corretto si cerca di colpire direttamente l’utente sul portafoglio essendo sicuri che chiunque vorrebbe risparmiare. Inoltre, anche chi non ha la necessità immediata di rifare un impianto di riscaldamento sarà interessato all’argomento e potrebbe essere comunque interessato a farsi fare un preventivo.
4. Porre domande
Una valida alternativa che permette di ottenere ottimi risultati è rappresentata dalle domande. In genere quando un utente manifesta un problema da risolvere, nella sua testa si pone una domanda: come faccio a risolvere il problema?
Quando siamo in grado di intercettare le esatte domande degli utenti possiamo sperare in un click che può trasformarsi in un lead molto rapidamente.
Psicologicamente una call-to-action simile agisce confermando nella mente dell’utente che cliccando si possa ottenere una risposta alla domanda.
Alcuni esempi:
5. Utilizzare parole negative
Si tratta di una tecnica piuttosto drastica che però può attirare l’attenzione di molti utenti. Essere “duri” ed esplicitare una CTA partendo da elementi negativi stimola l’interesse degli utenti, anche solo per la particolare connotazione che si è voluta dare al testo.
Parole come “Basta”, “Metti fine”, “E’ finita”, “Brutta notizia”, ecc… sono estremamente forti e pertanto è consigliabile dosarne l’utilizzo e farlo solo nei casi in cui è possibile ottenere un risultato positivo successivamente. Non si tratta di fare allarmismo inutile nei confronti degli utenti, ma semplicemente di attirarli con onestà alla soddisfazione di un bisogno.
Alcuni esempi:
6. Testi brevi
Spesso gli imprenditori hanno il vizio di voler descrivere con precisione di particolari ogni loro prodotto. Questo è simile al caso in cui qualcuno incontra una mamma e gli chiede come sta il figlio. La mamma raramente si limiterà alla risposta e dirà “bene grazie, lo sai che adesso fa questo…, poi è andato in quel posto…, forse prenderà anche…, che bravo, che bello mio figlio”. Senza nulla togliere alle mamme, questo è un comportamento assolutamente normale quando si tiene molto ad una cosa.
Quando però si propone un prodotto / servizio tramite strumenti di advertising sui social è opportuno lavorare di fino anche sul testo che accompagna la call-to-action. Proporre un punto elenco infinito non è un buon modo di descrivere il prodotto / servizio.
Un buon modo per proporre una sorta di payoff alla CTA è quello di sfruttare i caratteri di un tweet o di un SMS per attirare l’attenzione.
Esempio:
Cosa abbiamo comunicato con questo annuncio?
Così facendo, non solo porteremo molti utenti a partecipare ma avremo l’occasione di spiegare una caratteristica fondamentale del prodotto / servizio offerto.
7. Gratis…è meglio!
Se il prodotto / servizio proposto è gratis o ha un periodo di prova gratuito abbiamo già la carta vincente in mano. Quando utilizziamo parole come “Gratis”, “Free”, “Regalo”, ecc… possiamo accedere alla mente degli utenti stimolando un click senza troppa fatica. Qualsiasi cosa si stia proponendo sarà gratis e pertanto l’utente, anche solo per provare, ci farà un click. Sicuramente non stiamo ottimizzando il nostro budget, però possiamo considerarla una strategia utile quando il target audience è piuttosto ampio.
8. Dare una scadenza / limite
In genere porre un limite alle promozioni permette di ottenere molte adesioni con una certa rapidità. Partiamo dall’esempio per capire di cosa parliamo: Azienda che offre formazione online.
9. Usare aggettivi possessivi
Una delle sfide più concrete quando si parla di call-to-action è di arrivare dritti nella mente e nel cuore degli utenti target. Per sfondare il muro del click spesso è sufficiente usare degli aggettivi possessivi come “tuo”, “tua”, “tuoi”, “mio”, “mia”, ecc…
Questo non fa altro che rafforzare il fatto che l’azione sia compiuta proprio dall’utente e che abbia un riflesso diretto su sé stesso.
10. L’utente tipo, non sei tu!
L’ultimo consiglio che voglio proporvi è quello di pensare alle campagne come se non foste l’utente tipo del target audience. La vera sfida è quella di immedesimarsi nell’utente che realmente ha un bisogno e manifesta una necessità. Sicuramente non è semplice, ma con un po’ di esercizio si entra in un vortice in grado di aprire la mente e arrivare a ragionare proprio come farebbe un utente qualsiasi con le medesime obiezioni e gli stessi interessi. In questo modo sarà possibile costruire una call-to-action ancora più efficace.
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