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Le professioni digitali emergenti e più richieste: l’impatto dell’AI

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La digitalizzazione delle imprese continua e grazie a questo fenomeno anche il mercato del lavoro si evolve, aprendosi sempre più alle professioni digitali.

Aumentano gli annunci in questo ambito e tra le posizioni aperte ne compaiono alcune che raramente si sentiva nominare prima, o altre che nascondono profondi cambiamenti rispetto al passato.

Le aziende ormai hanno compreso la necessità di stare al passo con i tempi, soprattutto per quanto riguarda l’innovazione (si pensi al tema AInel 2021 avevamo scritto questo), le modalità comunicative e pubblicitarie, l’adozione di strategie e pratiche privacy-first, la rilevanza di tracciamenti e metriche, etc.

Non a caso, oltre all’aumento delle offerte di lavoro e di sempre nuove professioni digitali, è evidente anche un costante incremento di corsi e master per aiutare i professionisti a digitalizzarsi a loro volta, per restare al passo.

L’aggiornamento continuo è fondamentale; a tal proposito ti consigliamo di tenere d’occhio la lista di Corsi e Master di Web Marketing che aggiorniamo costantemente.

Professioni digitali emergenti: il campo delle AI

A proposito di nuove professioni digitali: ora che è esplosa la mania delle intelligenze artificiali, sono moltissime le società che cercano di implementare nei propri servizi questi strumenti.

Si va da applicazioni per l’apprendimento (come Duolinguo e tanti altri), a siti di ecommerce che puntano tutto su algoritmi adattivi per migliorare l’esperienza dell’utente.

Questa rivoluzione tecnologica sblocca una serie di nuove occupazioni, e ridefinisce e aggiorna anche alcune più tradizionali. Vediamo alcune professioni emergenti…

🤖 Il Ruolo dell’Artificial Intelligence Specialist

Chi si forma come Artificial Intelligence Specialist in questo periodo, infatti, trova migliaia di porte aperte e possibilità economiche di tutto rispetto. Questo nuovo ruolo può arrivare a un reddito annuo di quasi 50.000 euro, ma tra le professioni digitali è una delle più complesse.

Richiede in primis una conoscenza approfondita dei principali linguaggi di programmazione (Python, C++, Java) oltre che del Machine Learning in tutti i suoi aspetti. Non è facile trovare un profilo simile, tutt’altro!

Da LinkedIn pare che in Italia siano appena 900 i profili che presentano questi requisiti, nel momento in cui scriviamo.

Per riuscire a diventare specialista delle AI, il primo passo è una laurea in Ingegneria Informatica che va comunque integrata con corsi di Scienze Cognitive.

Gli impieghi variano tra l’implementazione di chatbot e lo sviluppo di sistemi di automazione a livello industriale.

🔐 La Cybersicurezza apre nuove possibilità

Non ci si può esimere dalla sicurezza sul lavoro, e in un mondo sempre più avanzato non si può non considerare anche il lato tecnologico.

Tra le professioni digitali più richieste, la cybersicurezza è uno degli argomenti “caldi”. Due in particolare sono i profili più ricercati:

  1. il Cyber Security Consultant
  2. il Cyber Security Specialist.

1️⃣ Il primo come ruolo principale si occupa di analizzare le misure di sicurezza digitale adottate dall’azienda e di evidenziarne le vulnerabilità.

A questo punto interviene per prevenire possibili attacchi malevoli e si occupa di rivedere periodicamente i sistemi informatici aziendali, installando eventualmente nuovi software di sicurezza e facendo rispettare processi che tutelino i beni e la privacy dell’azienda.

Come le altre professioni digitali. anche questa è ben retribuita, e di solito prevede uno stipendio annuo fra i 35.000 e i 40.000 euro.

2️⃣ Lo stesso vale per il Cyber Security Specialist che però assume un ruolo diverso. Principalmente si occupa di Penetration Testing, ossia simulare in prima persona degli attacchi informatici per trovare le falle.

In un certo senso risulta quindi analogo alla figura dell’Ethical Hacker. Si tratta di professionisti assunti appositamente per mettere in difficoltà le misure di sicurezza informatiche e migliorarle in base ai risultati ottenuti.

👩‍💻 Professioni digitali orientate al marketing

La presentazione di un brand ha dovuto rinnovarsi negli anni dai cartelloni pubblicitari agli spot televisivi e infine ai Social (sia chiaro: sono tutti mezzi tuttora attivi e funzionali).

La pubblicità ora passa anche da influencer e content creator digitali che collaborano con aziende piccole, medie e grandi.

Questa multicanalità non fa altro che complicare ulteriormente il lavoro del marketer, che deve sapersi destreggiare tra strumenti e stili comunicativi molto differenti.

Oggi questo lavoro che possiamo definire ormai “tradizionale”, deve misurarsi con gli impatti delle intelligenze artificiali, sapendole “cavalcare” senza esserne sopraffatto, e senza ridurre il proprio lavoro a quello di mero esecutore “prompt specialist” per AI.

Il materiale creato per sponsorizzare un brand – lo sappiamo – varia estremamente: immagini, video, GIF, newsletter o testi condivisi sui canali social, podcast e chi più ne ha più ne metta.

L’abilità del creatore di contenuti – o content creator – è saper variare e creare contenuti sempre originali, che risultino accattivanti e coerenti con il marchio che promuovono.

I canali di comunicazione da utilizzare in una delle professioni digitali più creative sono diversi; la difficoltà sta proprio nel sapere cosa attivare, quando, con quali budget e quali contenuti, senza dimenticare la misurazione e l’interpretazione dei dati.

Sul lato economico, tutti i professionisti di marketing e comunicazione possono superare i 30.000 euro l’anno, ma dipende dalla zona geografica e dall’esperienza maturata da ciascuno.

A supervisionare i content creator si può trovare un altro profilo molto ricercato, quello del Content Manager (possiamo definirlo anche Web Project Manager? Si).

Il suo ruolo è sia verificare che i contenuti prodotti siano di qualità, sia organizzare il lavoro dei creator stabilendo obiettivi e scadenze.

✏️ I copywriter sono finiti? No, non scendono dalla classifica…

Tra le professioni digitali più richieste quest’anno non mancano i professionisti del copywriting, soprattutto per quelli esperti di scrittura SEO.

Sviluppare i testi per blog o per portali web in modo che si posizionino adeguatamente sui motori di ricerca è un’attività fondamentale per attirare clienti o follower. Spesso queste figure lavorano a fianco con i content creator per migliorarne i contenuti.

L’arrivo dei vari ChatGPT, OpenAI, Bard, etc… per il momento non mette in pericolo questa occupazione, che però deve evidentemente specializzarsi e conoscere alla perfezione l’uso di questi nuovi strumenti.

Per scrivere in chiave SEO occorre conoscere bene l’utilizzo delle parole chiave, oltre che del linguaggio; saper monitorare i risultati e adattare la propria strategia editoriale. Non basta quindi una AI per soppiantare un bravo copywriter…

Questa carriera si può perseguire sia all’interno di un’azienda nella divisione marketing, sia come liberi professionisti o in agenzia. Il reddito medio annuale medio può variare fra i 20.000 e i 40.000 euro, all’incirca.

☁️ I professionisti della gestione Cloud

Concludiamo questo excursus sulle professioni digitali più richieste oggi con le figure che si occupano di gestione del Cloud.

Il cloud computing è un alleato importante delle imprese per la gestione dei database e dei software.

Per riuscire a gestire correttamente questa tecnologia però occorre avere degli esperti a cui rivolgersi; in particolare le professioni digitali che entrano in gioco sono due. Eccole:

  1. Cloud Operations Administrator. Si occupa di automatizzare le attività, mettere in sicurezza l’archiviazione dei dati e ottimizzarne il funzionamento. Per lavorare in questa posizione occorrono studi informatici ed esperienza con questo tipo di tecnologia. Un professionista maturo può arrivare a percepire più di 50.000 euro all’anno.
  2. Cloud Architect. Si tratta della figura che gestisce la creazione e la progettazione del sistema cloud che sarà utilizzato da un’azienda dal lato front-end al sistema di archiviazione. Come per le altre professioni digitali legate al cloud computing non lavora da solo ma in affiancamento al reparto IT. Lo stipendio medio annuo è anche superiore ai 50.000 euro.

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