Le competenze che il perfetto Web Marketer DEVE avere

Le competenze che il perfetto Digital Marketing Manager DEVE avere

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Prima dei 20 anni, sii un buono studente. Prima dei 30 anni, segui qualcuno in una piccola azienda e impara. Tra i 30 e i 40 anni, devi avere le idee chiare (vuoi diventare imprenditore o no?). Tra i 40 e i 50 anni, occupati di ciò che sai fare bene. Dai 50 ai 60 anni, fai lavorare i giovani. Oltre i 60 anni, occupati del tuo benessere – Jack Ma –

Ci scrivono tanti studenti o lavoratori che vogliono (ri)partire nel mondo del digital marketing, spesso con le idee poco chiare; ne abbiamo già parlato in passato (bee-social.it/lavoro-digital-marketing-cosa-scegliere/). I dubbi sono sempre quelli: che scelte fare? Che tipo di formazione digital intraprendere? Quale percorso di carriera è più profittevole? Quali skill deve avere il perfetto Web Marketing Manager?

Non è affatto facile dare consigli senza conoscere le peculiarità di una persona, i suoi punti di forza, le sue aspettative e il contesto in cui vive. Un consiglio perfetto per una persona potrebbe essere disastroso per un’altra.

Eppure… ragionando sulle mie esperienze lavorative e formative, ho trovato qualche comune denominatore rispetto a svariate situazioni. Ci sono delle skill che ogni bravo web marketer dovrebbe avere; i migliori che ho incontrato le avevano tutte, o quasi.

Il fatto che sorprenderà è che le competenze principali di un bravo esperto di marketing online non hanno a che fare con il mondo digital.

Le skill del Web Marketer ideale

1. Inglese

inglese marketingQuando inizi a lavorare, cominci a rimpiangere quanto l’ora di inglese a scuola venisse presa sotto gamba. Non solo dagli studenti, ma anche da tutto il sistema scolastico. Un inglese scarso in ambito lavorativo è una palla al piede difficile da eliminare per motivi di tempo, economici e di apprendimento, soprattutto a una certa età e con un’agenda costantemente piena. E con “inglese scarso”, intendo al di sotto del livello C1 (già il B2 rende ostica la gestione di progetti professionali in lingua inglese).

La conoscenza della lingua inglese, parlata e scritta, è fondamentale per interagire professionalmente con le persone straniere, per gestire progetti e per trovare e comprendere le fonti di informazione americane (ad esempio). Recentemente ci siamo ritrovati a vincere 2/3 progetti grazie alla capacità di gestirli senza alcun problema in inglese: non in fatto di traduzioni, ma proprio in fatto di scambi lavorativi giorno per giorno con team internazionali del cliente.

2. Excel / Fogli di calcolo

excel web marketingGià dopo le prime esperienze in ambito marketing, si intuisce facilmente che “marketing qualitativo” e “marketing quantitativo” è una contrapposizione ridicola, che non esiste. Il marketing con criterio è rappresentato a mio modo di vedere da una serie di azioni che partono sempre da un’osservazione dei numeri, dello storico, dei dati di mercato, degli Analytics. Nel mondo del web marketing ciò è ancora più vero, perché tutto o quasi è misurabile.

Anche in questo caso, quello strumento così poco 2.0 come Microsoft Excel – per citare il più noto e disponibile – è indispensabile per rilavorare i dati dei tuoi siti web o e-commerce. Come per l’inglese, occorre dominare lo strumento a livello avanzato, spaziando rapidamente tra le mille funzioni disponibili, le formule, le tabelle (si, anche le tabelle Pivot), le macro, etc.

Saper maneggiare i dati diventa centrale quando si ha a che fare ulteriori strumenti di Data Visualization, che permettono di interpretare i big data in maniera consapevole, rapida, finalizzata al business.

Rispetto all’inglese, però, c’è un vantaggio: Excel, così come Fogli Google o Numbers per Mac, si può imparare anche da casa, nei ritagli di tempo, a costo quasi zero. Online, infatti, si trova una miriade di risorse, corsi e approfondimenti per cominciare a capirci qualcosa. Traducendo questo discorso all’interno delle skill indispensabili nel marketing online, lo strumento principale da imparare è senza dubbio Google Analytics. Ma ne parliamo più sotto…

3. Web Project Management

project management formazione web marketingE qui ci avviciniamo ancora di più al mondo digital, anche se non esclusivamente. Il Project Manager è una figura tipica del mondo ingegneristico, ma anche del web: è il referente del progetto, il direttore d’orchestra, colui/colei che deve far rispettare tempi, costi e grado di qualità da rispettare, coordinando le figure professionali coinvolte e gestendo il rapporto con il cliente.

Di fatto si occupa di analisi, progettazione, pianificazione e realizzazione degli obiettivi di un progetto.

Anche dove c’è l’erogazione di un servizio, c’è implicitamente o meno un PM. Sicuramente in tantissimi altri settori lavorativi ci sono persone che fungono da Project Manager, nonostante l’etichetta di PM non sia stata assegnata esplicitamente.

Rimanendo al web marketing, il Project Management pervade qualunque ruolo dell’agenzia web o della direzione marketing: che tu sia un Social Media Specialist, un Web Developer, un SEM Specialist, un Grafico, dovrai avere conoscenze di Project Management per fare bene il tuo lavoro, in relazione al lavoro delle altre persone. Dovrai saper gestire i tuoi tempi in relazione a quelli degli altri professionisti; saper preventivare tempi e costi di un lavoro; saperti relazionare proattivamente e senza paura con le altre persone (colleghi, clienti, capi, fornitori); saper dire dei NO; dovrai trovare e accettare compromessi utili al buon esito del progetto…

4. Saper analizzare i dati: Analytics

analytics web marketingFinalmente arriviamo alla prima competenza tecnica che ha realmente a che fare con il marketing online. Ed è solo in quarta posizione.

Saper “giocare” con Google Analytics o con altri strumenti di analisi dei dati è una parte fondamentale per poter innescare un processo virtuoso di verifica e conseguente presa di decisioni in chiave business. Si tratta dell’altra faccia della medaglia della voce 2) Excel / Fogli di calcolo.

5. Conoscenze specifiche su ciò che ti piace o ti affascina

skill specificheUna volta rinforzati i primi 4 punti, ha senso dedicarsi a qualcosa di specifico, che appassiona o che è molto richiesto dal mercato. Si parli di Social Media, di CRO, di UX, di SEO, di Pay Per Click, Email Marketing o quel che vorrai.

Personalmente, se dovessi ripartire da zero punterei forte sull’Analisi dei Dati a livello avanzato, sullo sviluppo web o anche sul Pay Per Click, poiché sono tematiche molto vaste, stimolanti e soprattutto richieste e ben remunerate da aziende e agenzie di web marketing.

Le competenze trasversali di chi lavora nel Marketing: le Soft Skill

Quelle elencate qui a fianco sono tutte “hard skill”. Ma ci sono anche le cosiddette “soft skill”, ossia tutte quelle “competenze non specifiche rispetto a un ruolo. Sono caratteristiche della personalità come le qualità e gli atteggiamenti individuali, le abilità sociali, comunicative e gestionali. Sono complementari alle hard skills (che sono le capacità tecniche e di amministrazione relative a una professione)”.

Che tu faccia web marketing o il falegname, sono competenze trasversali, che servono come il pane, a chiunque. La maggior parte di esse rientrano nella sfera dell’Intelligenza Emotiva, una tipologia di intelligenza tanto fondamentale nella vita quanto spesso sottovalutata. A tal proposito, consiglio la lettura del grande classico “Intelligenza Emotiva” di Daniel Goleman.

Quali sono le Soft Skill da allenare? Ecco una selezione delle 12 a mio avviso più importanti:

  1. Problem Solving: la numero, ossia l’attitudine a risolvere i problemi che si affrontano nel lavoro, in qualunque lavoro, senza perdersi d’animo o farsi prendere dall’ansia. Spesso il problem solving consiste nella capacità di analizzare e spezzettare un problema in tanti piccolo sotto-problemi, da affrontare e risolvere uno alla volta. No lamentele, no ansia, no passività.
  2. Gestione di ansia e stress: lavorare comporta risolvere problemi e condurre a termine progetti spesso non lineari, di qualunque tipo. Si tratta di percorsi complessi, ricchi di variabili fuori dal proprio controllo diretto. Ciò genera ansia e stress: saper dominare le proprie tensioni emotive crea un lavoratore responsabile, produttivo e che fa carriera. In una parola, resilienza.
  3. Flessibilità: cioè capacità di adattamento al contesto, alle novità, agli imprevisti. E’ spesso sinonimo di capacità e velocità al mutamento ed è strettamente legato al punto precedente.
  4. Motivazione: o meglio, capacità di individuazione costante di elementi motivanti per se stessi all’interno di un lavoro. La motivazione è sempre alta all’inizio di un nuovo lavoro; il difficile è mantenere alta la motivazione anche oltre ai meccanismi motivanti messi in campo da un’azienda (o molto spesso ignorati da un’azienda, purtroppo).
  5. Comunicazione: la capacità di comunicare con le persone è una skill strettamente correlata all’empatia e al lavoro di gruppo. Alla fine chi sa lavorare in gruppo è una persona che sa e ha voglia di comunicare, di relazionarsi, senza invidie o egocentrismo. Comunicare efficacemente è un termine generico che include anche la capacità di controllare la propria comunicazione non verbale e soprattutto di comprendere la comunicazione non verbale delle altre persone…
  6. Empatia: come da definizione, è la capacità di porsi in maniera immediata nello stato d’animo o nella situazione di un’altra persona.
  7. Pensiero laterale / creatività: ossia la capacità di osservare un problema e risolverlo anche al di fuori dei percorsi di pensiero o operativi standard, quindi di proporre cambiamenti – stressanti per loro natura. Si tratta di uno sforzo consapevole, non di talento che sgorga naturale.
  8. Consapevolezza: qui cito umaniversitas, che definisce perfettamente la consapevolezza come segue. “Conosci e comprendi che cosa ti muove, le ragioni profonde per cui fai le tue scelte. Sii consapevole dei tuoi punti di forza e non nascondere a te stesso le tue debolezze. Sii conscio di quello che ti anima, e ti spinge; di quello che ti motiva e ti fa arrabbiare, ti imbarazza, ti frustra, ti ispira. Sii in grado di essere osservatore di te stesso. Anche e soprattutto in un condizioni di stress”. La consapevolezza, secondo me, racchiude già il giusto livello di autostima
  9. Proattività: significa non adagiarsi mai ma essere orientati a fare la scelta più giusta in ogni progetto, a fare il primo passo, anche se ciò significa “fare fatica”. Se ci si pensa, la proattività è l’opposto della pigrizia.
  10. Capacità di trattare e vendere: sono praticamente la stessa cosa. In molte situazioni le hard skill non serviranno a nulla e si infrangeranno contro personalità ostiche e difficili da vincere. In questi casi il muro contro muro non produce risultati; semmai saper negoziare e relazionarsi con tali persone ti porterà al raggiungimento degli obiettivi.
  11. Personal branding e capacità sociali generiche: “fare marketing di se stessi” significa troppe cose, difficilmente riassumibili. Diciamo che all’interno di questo insieme c’è la cura di se stessi, dell’immagine che si proietta all’esterno, della volontà di condivisione con le altre persone, della facilità con cui si riesce a “fare networking”, ossia di instaurare relazioni.
  12. Autocontrollo: non sempre facile, specie in situazioni tese, di alto stress, magari appena prima delle ferie… L’autocontrollo dovrebbe scattare proprio nei confronti di quelle persone con cui non è sempre facile il confronto, nei momenti di maggiore provocazione, quando ci sono idee e pareri contrastanti. Lo scontro verbale puro non paga mai: è giusto difendere le proprie idee, ma garbo e pacatezza sono sempre la via migliore per diventare manager efficaci e persone migliori. Non è sempre facile mantenerlo, lo dico per esperienza, ma deve essere sempre un obiettivo da perseguire.
  13. Voglia di migliorarsi: significa non limitarsi a svolgere il proprio compito, ma avere le energie mentali per affrontare sempre cose nuove, con umiltà e volontà di imparare. Come avviene nello sport, dove “giocando con i più forti, si impara”, così anche nel digital marketing “sbattere la faccia” su nuovi problemi e nuove tecniche, consente una vera crescita. In questo caso, la formazione continua è la via giusta.

Per mia esperienza, essere solidi nei primi 3/4 punti permette di costruirsi un profilo di web marketer con le spalle larghe e, soprattutto, di potersi trapiantare in qualunque situazione lavorativa: aziende multinazionali, pmi, agenzie web, società di consulenza, sia in Italia che all’estero.

Ovviamente senza dimenticare quanto sono centrali le soft skill in un percorso umano prima di tutto, e poi lavorativo.

Cosa ne pensi? Quali competenze ritieni fondamentali per chi lavora nel web? Segnaliamo un po’ di risorse per tornare a scommettere su te stesso:

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